Riprendiamo questa notizia che è stata diffusa a dicembre perchè ci sembra doveroso farlo in virtù del fatto che la stessa è sconvolgente ed è difficile da credere anche se la fonte è ufficiale.
Il Sindaco di Varallo Sesia il leghista Gianluca Bonanno, a seguito di una ordinanza comunale aveva disposto l’affissione di cartelli in tutto il comune in questione che vietavano alle persone residenti nello stesso di indossare il burqa o il niqab che sono delle alternative al velo integrale usato dalle donne musulmane.
Questo ha causato una forte reazione sfociata in una denuncia fatta alla magistratura da parte di due cittadini che hanno così ottenuto la condanna del comune in questione ad un risarcimento quantificato con la somma di 11,550 euro + spese legali. E come ulteriore conseguenza l’obbligo di pubblicare sul sito internet del comune la motivazione della sentenza, stesso obbligo esteso anche alle pagine del giornale locale il corriere Valsesiano e persino sulla pagina Facebook dello stesso sindaco Buonanno.
Ormai sembra chiaro che stia diventando insostenibile una così chiara disparità di trattamento da parte della legislatura italiana visto che proprio una legge dice che tutti i cittadini devono mostrare nei luoghi pubblici il volto scoperto permettendo sempre ed in ogni istante l’immediato riconoscimento delle persone, ma questo non è valido per le donne dell’islam così sopravvenendo alle leggi vigenti infatti a loro è permesso di trasgredire questa legge. Il bello è che chi dovrebbe garantire il rispetto della legalità in questo caso la nostra magistratura preferisce assecondare credenze religiose piuttosto che far rispettare una legge che salvaguarda il bene e la sicurezza comune . Sembra arrivato il momento di dire basta a questo relativismo imperante che regna sovrano, basta ai due pesi e due misure che tendono a creare discriminazioni, a noi cittadini italiani è stato chiesto di togliere il crocifisso nelle scuole perchè infastidiva e toccava la suscettibilità degli altri credo religiosi, e di seguito è toccato al presepe simbolo della nostra fede nel mistero dell’incarnazione di Gesù. la legge è uguale per tutti frase messa in evidenza in tutte le aule di tribunale. Ma questo non sempre avviene vista la disparità di trattamento che molte volte si evince come in questo caso una sorta di sudditanza verso l’islam, questo significa che non dobbiamo essere razzisti ma nemmeno sottomessi . W la libertà ma che sia vera libertà per tutti anche quella di far rispettare le leggi vigenti.