L’assistenza spirituale anche ai satanisti. E’ sconcertante

Una situazione che lascia perplessi in molti. Una vicenda grave che riguarda uno dei più importanti ospedale del Paese.

cartello
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Un cartello esposto presso il “Sunshine Coast University Hospital”, descrive che tutti hanno diritto ad essere curati spiritualmente in quella struttura. Ma c’è un simbolo che ha fatto storcere il naso a molti.

L’assistenza spirituale in ospedale

Per alcuni è vista come “una vittoria per una libertà religiosa”, ma per tanti antri no, giustamente. Siamo in Queensland, in Australia, all’interno di uno dei più importanti ospedali del Paese. Qui è appeso un cartello, sul quale sono disegnati i simboli tipici delle religioni a cui l’ospedale assicura assistenza spirituale.

E fin qui niente di anormale. C’è la croce cristiana, la stella ebraica, la mezzaluna islamica. Ma c’è un simbolo che nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere lì: la stella a 5 punte, all’interno di un cerchio (o “Pentagramma” come altri lo definiscono). Si tratta del simbolo satanico. Di conseguenza, in questo ospedale, c’è assistenza spirituale anche per i satanisti.

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Offrire assistenza spirituale a chi lo richiede mi sembra sensato. Mi sembra però perlomeno provocatorio considerare il satanismo come una vera religione” – spiega il giornalista David Murgia nella sua personale riflessione sul suo blog il Segno di Giona.

Anche il simbolo satanico accanto a quelli delle altre religioni

Ed in effetti ha pienamente ragione. È sacrosanto il concetto di carità ed assistenza all’ammalato, senza distinzione di religione, colore della pelle ecc, e sino a ui siamo d’accordo. C’è poi il diritto alla libertà di culto. Ma se riflettiamo un attimo  sull’aspetto religioso: ogni fede ha le proprie pratiche. E quelle dei satanisti quali sono?

Sappiamo bene che, ogni cosa si riferisca a Satana e al suo culto è male. È qualcosa che sarà sempre contrario all’amore, al rispetto dell’altro, al concetto di gloria, di lode. Pensiamo ai loro rituali, che prevedono anche sacrifici umani, quindi una violenza inaudita contro la persona sino ad arrivare ad ucciderla in nome di satana. In Italia, abbiamo un esempio terrificante de “Le Bestie di satana”, come ci suggerisce Murgia nella sua riflessione, e della barbara uccisione di Maria Laura Mainetti.

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È scioccante vedere affiancato quel simbolo del male ai simboli delle religioni che invece promuovo valori di bene e amore.

 

ROSALIA GIGLIANO

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