Proprio nel 18° anniversario della nascita al Cielo di San Giovanni Paolo II nella sua Polonia viene profanata la sua figura.
Erano le prime ore di domenica 2 aprile, quest’anno anche Domenica delle Palme, ma sempre giorno della memoria del passaggio alla vita eterna del Papa rimasto nei cuori di tutto il mondo, quando i cittadini di Lodz hanno fatto una sconcertante scoperta.
I fedeli che si recavano alla prima messa nella cattedrale della cittadina, nel centro della Polonia, hanno visto la statua raffigurante il Santo Pontefice posta in mezzo alla piazza completamente imbrattata di vernice di colore rosso e giallo.
Sotto la statua anche una scritta con la le parole “maxima culpa”. Il riferimento è apparso subito chiaro ai polacchi. In quest’ultimo periodo infatti hanno assistito a forti attacchi nei confronti di San Giovanni Paolo II da parte di gruppi anticlericali con il sostegno dei media.
Gli attacchi e le accuse
L’espressione è un rimando al titolo di un recente libro del giornalista olandese Ekke Overbeek, corrispondente in Polonia. Il testo attaccava la figura del Santo Padre insinuando che all’epoca in cui era cardinale a Cracovia avrebbe coperto sacerdoti della sua diocesi colpevoli di pedofilia.
Da un pò di tempo, anche il programma televisivo polacco Tv24 ha avanzato queste accuse. Una campagna di veleni che ha scatenato il feroce attacco di chi avversa la figura di San Giovanni Paolo II.
Ma c’è stata anche una forte e sentita difesa da parte della maggioranza dei polacchi.
Il tentativo di screditare il Santo, che è sempre un punto di riferimento importantissimo per la Chiesa tutta e in particolare per il popolo polacco, sembra esser stato organizzato accuratamente con manipolazioni che mirano a colpire l’attenzione.
La difesa e l’amore del popolo polacco
Nel corso di questa polemica già il postulatore della causa di canonizzazione del Santo, Slawomir Oder, ha avuto modo di sottolineare quanto è chiaro e documentato che la voce di Giovanni Paolo II sia sempre stata forte sulla necessità di liberare la Chiesa dai crimini della pedofilia.
Ultimamente anche il premier polacco, Mateusz Morawiecki, ha preso una netta posizione di difesa. Ha affermato che oggi “vi sono enti che cercano di provocare la guerra della civiltà anche dentro la Polonia”.
Inoltre, ha sostenuto l’importanza da cristiani di difendere il pontefice. “Ci sono tantissime prove che lui abbia lottato contro il male, anche dentro la chiesa, mentre le accuse contro di lui sono basate su fonti ambigue”, ha ribadito.
Manifestazioni in suo onore in tutta la Polonia
Diverse manifestazioni pubbliche, già programmate per la giornata dell’anniversario, hanno avuto luogo in onore della sua memoria così osteggiata.
A Varsavia la “Marcia nazionale per il Papa”, questo il titolo dato all’iniziativa, è avvenuta accompagnata da un rosario iniziale e una messa a conclusione trasmessa in tutta la città attraverso maxischermi.
Altre manifestazioni si sono svolte a Cracovia, Breslavia, Lublino, Calisia, Stettino e Tarnow.
L’intento è stato quello di dimostrare, “con tutte le nostre forze”, come espresso a chiare lettere sul sito web della diocesi di Cracovia, di “dimostrare che il Papa polacco è una figura di grande importanza”.
E soprattutto esternare la gratitudine per tutto ciò che ha fatto per la Chiesa intera e per ciascuno. Nessun attacco potrà mai oscurare la figura di questo Santo così viva e amata nel mondo.