Mentre stava preparando la cena per i figli, sotto gli occhi terrorizzati dei suoi bambini, si è vista irrompere dentro casa tre agenti della polizia.
Emblematico è questo scioccante caso, in cui è coinvolta una giornalista, cattolica e madre di cinque figli. La sua colpa sarebbe (il condizionale è d’obbligo) quella di aver offeso un’attivista transgender a mezzo Twitter.
Oltremanica, da un po’ di anni la lobby LGBT+ ha scatenato una caccia alle streghe contro chi non la pensa come loro. Caroline Farrow, 48 anni, direttore delle campagne di CitizenGo è da tempo nel mirino dei paladini del politicamente corretto. Quanto le è accaduto un paio di mesi fa, tuttavia, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La polizia irrompe in casa e traumatizza i bambini
Tutto è iniziato lo scorso 5 ottobre. Una serata tranquilla, durante la quale Farrow stava preparando la cena per i figli. Sotto gli occhi terrorizzati dei suoi bambini, la giornalista e attivista pro-life si è vista irrompere dentro casa tre agenti della polizia.
È seguita una perquisizione nei confronti della donna, alla quale sono stati persino esaminati i calzini, alla ricerca di eventuali tracce di stupefacenti. Poco dopo le è stato chiesto di consegnare tutti i dispositivi elettronici (smartphone, tablet, computer), compresi quelli dei figli.
Gli agenti non hanno risparmiato nemmeno l’iPad con cui la figlia autistica di dieci anni di Farrow segue la sua didattica a distanza. Secondo quanto riferito dalla madre, la bambina ha iniziato a nascondere i suoi peluche sotto il letto, nel timore che la polizia possa venire a portarle via anche i giocattoli.
Anche gli altri figli dell’attivista cattolica sono rimasti particolarmente traumatizzati dall’arresto della madre e uno di loro ha avuto bisogno del sostegno a scuola: il bambino temeva che la polizia potesse tornare in casa loro.
Dopo questo episodio, l’attivista di CitizenGo intende fare causa alla polizia del Surrey per un abuso di potere che, a suo avviso, è motivato dalla totale acquiescenza delle forze dell’ordine nei confronti degli LGBT+.
Madre di famiglia trattata da criminale
Subito dopo il blitz, Caroline Farrow è stata portata in commissariato. L’accusa contro di lei riguarda la pubblicazione di un tweet in cui allegava la lettera informativa dell’azione legale intentata contro di lei dall’attivista transgender Stephanie Hayden, da tempo ai ferri corti con la giornalista cattolica.
Farrow avrebbe pubblicato anche l’indirizzo di casa di Hayden e un’immagine offensiva nei suoi confronti dell’avversaria, risentitasi, oltretutto, per essere stata appellata con pronomi al maschile.
Il direttore di CitizenGo nel Regno Unito nega tutte le accuse e, di rimando, rinfaccia alla polizia di averla arrestata senza prove e senza un mandato della magistratura. Se così fosse stato, sostiene Farrow, i suoi figli si sarebbero risparmiati lo sgomento di vederla portata via di casa sotto i loro occhi dalle forze dell’ordine “come una criminale comune”.
“La verità è che quando la polizia ha iniziato a interrogarmi – dopo essere stata sbattuta per diverse ore in una cella – ho finalmente realizzato che nemmeno loro avevano la minima idea del perché fossi stata arrestata”, scrive Farrow in un messaggio ai sostenitori di CitizenGo.
Inoltre, l’attivista pro-life avrebbe un alibi di ferro: il momento in cui sarebbe stato postato il messaggio offensivo, era una domenica e lei si trovava a messa, intenta a suonare l’organo.
Un’indispensabile battaglia a difesa dell’ovvio
“La mia unica vera colpa, la stessa che da anni ha attirato su di me e la mia famiglia ingiurie e persecuzioni, è una soltanto: ho sempre combattuto per amore dei miei figli l’ideologia gender e per amore della verità mi sono sempre rifiutata di rimanere in silenzio di fronte alle menzogne proclamate dall’agenda LGBTQ”, dichiara Farrow.
Il direttore di CitizenGo in Regno Unito e in Irlanda è da tempo al centro di una campagna denigratoria da parte dei suoi avversari. La sua amicizia con l’autrice di Harry Potter, J.K.Rowling – anche lei nel mirino degli LGBT+ – non ha fatto altro che inasprire l’avversità nei suoi confronti.
Nel richiedere l’aiuto, anche economico, a tutti i sostenitori di CitizenGo, Caroline Farrow dichiara: “Non sto combattendo questa battaglia solo per proteggere la mia famiglia, ma anche per impedire che qualsiasi altra persona che osi difendere la verità sulla realtà biologica, maschi e femmine, e contro l’indottrinamento gender venga presa di mira da questo attivista malintenzionato. Cosa ancora più importante, per impedire che le persone vengano arrestate da una polizia al servizio dell’ideologia, che si comporta come una milizia LGBT”.