Un fatto che lascia prima l’amarezza per la mancanza totale di rispetto verso la sacralità di uno dei simboli più rappresentativi del Natale e poi lo stupore per ciò che inaspettatamente è avvenuto dopo.
Una triste sorpresa che si trasforma poi in un fatto davvero incredibile e che ci dà speranza in qualche modo.
Il danno al presepe
La storia che stiamo per raccontarvi, potremmo definirla, quasi di pentimento o di ravvedimento del gesto che si è compiuto. A lato della Cattedrale di Pavia, su di un pezzo di un’antica torre, era stato allestito il presepe. E fin qui nulla di strano, se questa piccola rappresentazione sacra non fosse stata oggetto di furto.
Alcuni ignoti, infatti, avevano portato via, alcuni giorni fa durante la notte, la statua di San Giuseppe. Sgomento, paura e anche indignazione quella che i fedeli hanno fato trapelare, quasi come a sentire un vero e proprio senso di non rispetto per ciò che è sacro.
Sta di fatto che, forse il senso di ravvedimento, l’aver pensato a cosa avevano fatto, qualche giorno dopo il furto, la statua del Santo è ritornata al suo posto. Lo stupore sia del primo cittadino che del parroco della Cattedrale è stato affiancato, anche e soprattutto, da un biglietto lasciato dai ladri: “Siamo molto pentiti per l’accaduto. Non voleva essere un gesto blasfemo ma solo una ragazzata” – scrivono.
Un furto con le “scuse” e la restituzione
La foto del biglietto è stata postata sulla pagina Facebook del sindaco di Pavia, Fabrizio Fracassi. Ma di preciso cosa è accaduto? Se la statua di San Giuseppe è stata rubata e, poi, restituita, i ladri (sempre nel biglietto lasciato) fano sapere che del furto delle altre statuine “non sanno nulla”.
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E di fatti, una seconda statua del presepe era stata gettata in acqua sotto i resti della torre dove l’istallazione era stata posta: “Non sappiamo nulla delle altre statuine danneggiate, ma speriamo di poter rimediare almeno a ciò che è di nostra responsabilità. Ci scusiamo, buon Natale” – concludono coloro che avevano sottratto e poi restituito San Giuseppe.
Il miracolo di Natale
Un gesto di ravvedimento che porta gioia nel cuore e fa ben sperare che, chi compie questi atti, almeno si renda conto di ciò che ha fatto e, in parte, anche dell’inutilità del gesto stesso. “Un piccolo miracolo di Natale”, come lo stesso primo cittadino l’ha definito.
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