Ieri sera dopo le ore 20 è arrivata la notizia bomba, sul bollettino vaticano: il card. Angelo Becciu ha rinunciato ai diritti legati del cardinalato e si è dimesso.
Fino a poche ore prima infatti Becciu era prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, importante dicastero della Curia romana. Ma a lungo, dal 2011 al 2018, è stato sostituto della Segreteria di Stato della Santa Sede. Ovvero il numero tre del Vaticano.
La notizia arrivata come un fulmine dal bollettino vaticano
Le indiscrezione spiegando che fino al tardo pomeriggio Becciu non sapeva nulla, e si è recato in una normale udienza privata con Papa Francesco prevista per le 18.30, nel Palazzo Apostolico, in cui Becciu avrebbe dovuto firmare i decreti di alcune beatificazioni. Lì il Papa ha comunicato la sua decisione inedita e crea un vero e proprio terremoto tra i Sacri Palazzi.
Evidentemente per arrivare a una decisione così clamorosa deve essere successo qualcosa di altrettanto clamoroso. L’ipotesi inizialmente più accreditata è che nella dura decisione ci sia la vicenda del Palazzo di Londra, vale a dire dell’immobile acquistato dalla Segreteria di Stato per circa 160 milioni di euro in cui Becciu ha avuto un ruolo rilevante.
L’inchiesta della magistratura vaticana sul lussuoso Palazzo di Londra
Il cardinale era finito al centro dell’indagine della magistratura vaticana, che ha portato anche alla sospensione di cinque funzionari vaticani, tra cui il segretario personale dello stesso Becciu, monsignor Mauro Carlino. Dopo le prime ricostruzione però è emerso una seconda questione, più imminente e quindi forse ancora più significativa.
Si tratta di un’inchiesta del settimanale L’Espresso molto grave e pesante, in cui si spiega che il porporato sardo avrebbe dirottato denaro delle offerte dell’Obolo di San Pietro verso fondi speculativi e favori alla famiglia. Vale a dire che avrebbe utilizzato il suo potere di importante cardinale per dirottare i soldi dei poveri nei conti della sua famiglia.
Il duro scontro tra Becciu e il Segretario di Stato Parolin
Già all’uscita della notizia del lussuoso palazzo di Londra c’era stato un duro e inedito scontro tra Becciu e il Segretario di Stato Pietro Parolin. Quest’ultimo aveva dichiarato la vicenda “opaca” e Becciu aveva pressoché subito risposto a tono con un’intervista cercando di affermare che era tutto alla luce del sole, che “l’investimento era regolare e registrato a norma di legge” e che le accuse erano “infanganti”.
Evidentemente non era così, c’era molto altro e la decisione assolutamente sconvolgente di cui si parla in tutto il pianeta, della cacciata di Francesco di uno degli uomini più potenti del Vaticano, lo dimostra.
Dietro la cacciata una vicenda oscura di soldi dirottati ai familiari
Becciu ha un sospetto: “Ieri l’Espresso era in stampa, credo che in qualche modo alcune copie siano arrivate al Cardinale che ha preso la decisione per le prove schiaccianti dei colleghi. Si è consumato tutto in poche ore”, ha affermato stamattina il direttore di Repubblica Maurizio Molinari commentando le dimissioni del Cardinale .
“Oggi, giovedì 24 settembre, il Santo Padre ha accettato la rinuncia alla carica di Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e dai diritti connessi al Cardinalato, presentata da Sua Eminenza il Cardinale Giovanni Angelo Becciu“, si scrive nel bollettino vaticano. Tuttavia non si è ancora certi della totalità delle cause delle dimissioni di uno dei maggiori collaboratori di Bergoglio, probabilmente su richiesta del Papa stesso.
Becciu cardinale ma ne perde i diritti. Da parte sua nessun commento
In passato era stato lo stesso Papa Francesco a rendere Becciu cardinale, affidandogli l’incarico di delegato speciale presso l’Ordine di Malta nel momento in cui era sottoposto ad un commissariamento. Nessuno sapeva, all’interno del Dicastero dei Santi, di questa decisione improvvisa.
Becciu continuerà a mantenere “il titolo cardinalizio” senza però alcun contenuto, di fatto riducendolo a un titolo meramente onorifico. Rinunciando cioè a fare parte del “peculiare collegio” degli elettori del Papa, che cioè partecipano ai Concistori, collaborano con il Pontefice e sono chiamati a venire a Roma ogni volta che sono convocati. Insieme a queste Becciu perde anche la possibilità di partecipare ad un eventuale futuro Conclave per l’elezione il prossimo Papa.
Da parte del cardinale non è arrivata alcuna dichiarazione. Contattato dall’Adnkronos, alle domande postegli avrebbe risposto con voce strozzata, dicendo di volere mantenere il “silenzio“.
Giovanni Bernardi