Sono una coppia felice e serena, unita da un grande amore. Hanno ben cinque figli che amano profondamente, ma Angela sarà chiamata a una dura prova che coinvolgerà tutta la famiglia.
La prova più dura per una famiglia è la malattia, la sofferenza e la morte. Non tutti i legami riescono a sopravvivere. La Testimonianza di Nazzareno è bellissima e sconvolgente.
Di fronte a tante famiglie che alle prime difficoltà si sfaldano la storia che stiamo per raccontarvi risuona come un monito.
Nazzareno e Angela sono una coppia felicemente sposata. Certo la vita di ogni giorno alterna gioie e dolori, impegno e responsabilità, ma l’amore che li unisce gli da quella forza di costruire passo dopo passo una famiglia solida. Eroicamente contro le tendenze del mondo attuale si mettono a servizio della vita e accolgono il dono di ben cinque figli. Purtroppo Angela non riuscirà a vederli crescere, gran parte del compito di accudirli è portato avanti da Nazzareno. Perché? Angela li abbandona? No di certo. È chiamata a vivere una vocazione tanto alta quanto terribile: la sofferenza.
Un giorno come gli altri la vita di questa famiglia sarà sconvolta per sempre. Angela ha un arresto cardiaco, sopravvive ma entra in uno stato neurovegetativo. I medici non danno speranze di ripresa, eppure quel cuore malato non vuole cessare di battere. È troppo forte l’attaccamento ai suoi cari per lasciarsi andare. Anche Nazzareno sarà messo di fronte alla scelta di mettersi in gioco, lascarsi cambiare la vita e accudirla in prima persona o lasciare ad altri questo compito. Nazzareno sceglie di portare Angela nella loro casa e prendersi cura di lei “finché morte non li separi”. Ciò accadrà ben trent’anni dopo. Ma ricostruiamo la loro storia.
Il giorno del gelo per il loro amore
Nazareno e Angela si conoscono da piccoli, vivono ad Avezzano, al tempo del Liceo cominciano a frequentarsi. Vivono insieme anche l’esperienza del cammino di fede. Fanno parte del movimento Neocatecumenale. Si fidanzano e dopo 10 anni nel 1978 convolano a nozze. Fedeli alla vocazione cristiana, si aprono alla vita e accolgono il dono di ben cinque figlie Clara, Benedetta, Stefania, Noemi ed Elisabetta. Angela è casalinga, quindi vanno avanti con un solo stipendio. La loro generosità li porta ad impegnarsi anche nella pastorale, catechismo e corsi prematrimoniali gli offrono la possibilità di condividere con tanti la loro esperienza, la fede e l’amore che li unisce.
Il 23 gennaio 1988 Clara ha 9 anni, Elisabetta ha solo 15 mesi, la loro vita cambia irreversibilmente. È da qualche giorno che Angela accusa un generale malessere quel 23 gennaio non riesce ad alzarsi dal letto, riesce appena a mangiare qualcosina, e prendere la sua piccola tra le braccia ma proprio in quel momento perde conoscenza. Condotta subito in ospedale i medici registrano un arresto cardiaco per carenza di potassio. I danni al cervello sono irreversibili. Prima Angela non ha mai accusato nessun malessere. Donna forte e dinamica, sempre in attività. Da quel giorno Angela non si è più risvegliata. Il suo core batterà per altri 29 anni.
Passa qualche mese in strutture di cura, poi Nazzareno decide di prendersi cura di lei personalmente, la porta a casa. Angela respira da sola, è nutrita attraverso un sondino nasogastrico, due volte al girono la pongono su una sedia, la portano al balcone. Il dolce marito testimonia che in tutti quegli anni per la sua famiglia Angela è stata una presenza silente ma importante. Tutta la famiglia le parla ogni giorno perché sono certi che in fondo c’è una forma di coscienza per cui Angela c’è, percepisce l’amore dei suoi cari.
L’accusa di essere egoista
Eppure come per il Giobbe della Scrittura non sono mancati “amici” che tentano di convincere Nazzareno che quella non è vita, che è solo un prolungare l’agonia e ritardare un esito che comunque è inevitabile. Qualcuno lo ha anche accusato di essere egoista. Ma Angela non è attaccata a un respiratore, l’unico modo per avvicinare il momento della morte sarebbe stato smettere di nutrirla. Un gesto atroce che Nazzareno non ha mai preso in considerazione neanche un attimo.
La vita è un dono e se il Signore le ha donato ancora quei giorni, ci deve essere un perché. Non possiamo sapere cosa sia accaduto in tutti questi anni tra Dio e l’anima della forte Angela, quante preghiere abbia elevato, quanto della sua sofferenza abbia offerto. Ma non sapere non autorizza a eliminare la possibilità. Nazzareno è convinto che Dio è il Signore della vita. Lui l’ha data, lui la toglie. Il 29 marzo 2017 Angela torna alla casa del Padre e suo marito non ha rimpianti. Le figlie ora sono grandi, professioniste, mogli e madri. Hanno allietato il loro papà rendendolo nonno di ben undici nipoti. Tra cui una adottata e affetta da sindrome di Down.
Nazzareno ha continuato a vivere ad Avezzano, a servire Dio nella Chiesa, oggi è Diacono, non si è mai risposato, vive per la famiglia, per il servizio e quando rincasa la sera non teme il silenzio, perché è lì che Dio parla al cuore. La storia di questa famiglia ha ispirato una serie tv intitolata “Buongiorno mamma”, giunta oggi alla seconda stagione. Nazzareno ha ispirato il personaggio di Guido interpretato da Raul Bova e Angela è interpretata da Maria Chiara Giannetta. Nazzareno ha acconsentito perché la loro storia potesse testimoniare la forza dell’amore e la bellezza del matrimonio.