Numerosi sono quelli che ebbero la grazia di diventare «ufficialmente» figli spirituali di Padre Pio. Quando qualcuno gli chiedeva questo favore, spesso il Padre lo guardava negli occhi, molto profondamente, e a volte, poiché non sempre era il caso, diceva: «Si, ma non mi far fare brutta figura!» Altri, forse più fortunati, sono stati scelti come tali da Padre Pio stesso, senza che loro domandassero niente. Ma la condizione rimaneva sempre la stessa: non fargli fare brutta figura!
Abbiamo visto vivere Padre Pio, l’abbiamo visto salire sul Calvario, soffrire e agonizzare per le anime, io abbiamo visto pregare, pregare, pregare… lo abbiamo visto con il rosario sempre fra le dita… «Non mi far fare brulla figura!» diceva. Che chiaramente voleva dire, «sii degno di
Il Padre aveva voluto che i suoi figli spirituali, ossia quelli che erano i «figli del suo cuore», continuassero, come lui, a far battaglia contro il nemico, per mezzo del Rosario. Per questo, un giorno chiamò il nostro benamato. Fra Modestino. Si ricordava di avergli fatto, già da tanto tempo, una promessa. Faceva fatica a parlare, fece quindi un gesto al buon frate suo compaesano. Fra Modestino si avvicinò e Padre Pio, svolgendo da! suo pugno la corona, gliela dette dopo averla baciata. Aveva gli occhi luminosi. Era la conferma della sua intenzione. Abbiamo da fra Modestino da Pietrelcina, la sua testimonianza; infatti, consegnandoli la propria corona, Padre Pio affidava al suo umile compaesano la missione di diffondere dovunque la devozione al Rosario. È solo recitando il Rosario che potrebbero essere ammessi nel numero dei suoi figli spirituali coloro che lo desiderassero dopo la sua morte:
«Diventare figli spirituali di Padre Pio è sempre stato il sogno di ogni anima pia che ha avvicinato il Padre e che ha conosciuto la sua spiritualità, – scrive fra Modestino. Meritare questo titolo invidiato era lo scopo di ognuno, poiché Padre Pio prima di accettare un figlio o una figlia spirituale, voleva costatare in lui o in lei, una vera conversione di vita e l’inizio di un progresso ascetico che lui avrebbe aiutato con la sua assistenza e la sua direzione.
Nel 1956, mi trovavo nella comunità, di un convento di Agnone, una ridente città del Molise, e riflettevo su i benefici che potevano ottenere coloro che erano accettati dal Padre come suoi figli spirituali. Pensavo poi, con rammarico, a lutti quelli che non potevano recarsi a San Giovanni Rotondo per chiedere a Padre Pio l’adozione spirituale, e a tutti quelli che, avendo meno fortuna, sarebbero venuti dal Padre dopo la sua vita terrestre. Avrei voluto, realmente, che tutti potessero veramente vantarsi, nell’avvenire, dì essere «figli spirituali di Padre Pio».
Questo desiderio si aggiungeva ad un altro che avevo cercato di realizzare dal momento in cui presi coscienza della mia vocazione religiosa: diffondere la devozione alla Vergine con la recita quotidiana del Santo Rosario.
Quell’anno, con quei due desideri nel cuore, venni in vacanza a San Giovanni Rotondo per trascorrere qualche giorno accanto al Padre. Mentre mi confessavo a lui nella Sagrestia, ebbi un’ispirazione, e prendendo il coraggio a due mani, dopo aver accusato le mie colpe, gli chiesi: «Vorrei formare ad Agnone i vostri figli spirituali». Sebbene che, con la dolcezza dei suoi grandi occhi luminosi, Padre Pio mostrasse che aveva capito il mio desiderio, mi rispose con una tenerezza indescrivibile:«In cosa consiste quello che mi chiedi?»
Incoraggiato da quello sguardo aggiunsi: «Padre, vorrei prendere come vostri figli spirituali tutti quelli che si impegneranno a recitare ogni giorno la corona e di far celebrare ogni mese una Santa Messa secondo le vostre intenzioni. Posso farlo o no?»
Aprendo le braccia e alzando gli occhi al ciclo. Padre Pio esclamò: «E io,mio caro Fra Modestino, posso rinunciare a questo grande favore? Fai quello che tanto desideri, e io ti assisterò!»
Al mio ritorno ad Agnone, cominciai con, entusiasmo, la mia nuova missione. Il Santo Rosario si diffondeva e la famiglia spirituale di Padre Pio ora aumentava, anche attraverso la mia povera persona.
Un’altra volta, mi avvicinai al Padre mentre sul matroneo della Chiesa, era in preghiera, e gli chiesi: «Padre, che debbo dire ai vostri figli spirituali?» Mi rispose con un tono che faceva trasparire i! suo intenso amore:
«Dì loro che a loro do lutto il mio cuore, basta che perseverino nella preghiera e nel bene!»
Un’altra volta ancora, mentre lo accompagnavo dal coro alla sua cella, gli chiesi: «Padre, il numero dei vostri figli spirituali è ormai grande. Cosa debbo fare, fermarmi oppure accoglierne altri?»
E Padre Pio aprendo le braccio, con un tono che mi fece vibrare i! cuore, mi rispose: «Figlio mio, aumenta il loro numero finché puoi, perché, davanti a Dio, hanno più benefici loro di quanti ne abbia io stesso!»
Quando vide che stava per arrivare alla sua ultima ora, volle ratificare il nostro accordo dandomi la sua corona. Chi mai potrebbe dimenticare quel gesto? È più eloquente di un discorso, e più incoraggiante di una esortazione, è più prezioso di una eredità! Questa grande famiglia si unisce con l’intenzione e col pensiero ogni sera alle 21 intorno alla tomba del Padre. Io, Fra Modestino, sono li per guidare la recita dei Santo Rosario. Tutti quelli che, dalla loro casa, si uniranno alla recita della preghiera,che il Padre preferiva, dalle 21 alle 21 e 30, e che, ogni mese faranno celebrare una Santa Messa secondo le intenzioni del venerato Padre, potranno diventare suoi figli spirituali.
Ne do io stesso assicurazione sotto la mia personale responsabilità.
Godranno dei favori dell’assistenza continua del Padre come pure della mia povera preghiera.
Quante corone si sgraneranno ormai ogni sera intorno alla gloriosa tomba del Padre? Quante grazie la Vergine ottiene ai figli spirituali di Padre Pio che, da tutte le parli del mondo, si uniscono in preghiera in suo nome?
Chi si impegna a recitare questa benedetta corona, è evidente, dovrà fuggire il peccato e seguire, per quanto possibile, l’esempio di Padre Pio.
Le innumerevoli telefonate che ricevo e che mi parlano delle grazie ricevute, attestano che Padre Pio, fedele alla sua promessa, protegge in modo del tutto particolare i suoi figli spirituali che alle nove della sera non mancano all’appuntamento con la Vergine Santa per la recita del Rosario.»-
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