Anche la quarta domenica di avvento ne ne sta per andare, ci predisponiamo per vivere al meglio questo Santo Natale. Ma siamo davvero sicuri che Gesù nasce per ciascuno di noi? e se nasce qual è il vero significato della sua nascita nella nostra vita?
Ogni anno sembra sempre di più che questa festa così importane perda il suo esatto significato, il consumismo sfrenato anche se quest’anno a causa della crisi sembra meno imperante, i falsi messaggi che sviano le coscienze delle persone, l’accanimento che si fa più pressante verso i simboli che ricordano che il 25 dicembre è nato Gesù bambino e non babbo natale , e che la tradizione dei doni natalizi è stata inaugurata la notte santa dai pastori che sono venuti ad adorare il Redentore. Ci vogliono togliere le nostre radici e le nostre tradizioni cristiane, il presepe, i canti tipici Natalizi che fin da bambini cantavamo con gioia e passione, l’atmosfera dell’attesa di un evento che ha cambiato per sempre la storia dell’umanità.
Le nostre feste i nostri simboli cristiani sono stati sostituiti da simboli pagani, al posto del presepe l’albero di Natale una tradizione antica rispettabile ma che non appartiene alla nostra cultura alla nostre radici storiche, culturali e religiose. Gesù Stesso è stato sostituito da un omone panciuto con la lunga barba bianca che ormai nell’immaginario collettivo è divenuto l’attore principale di questa festa, l’Epifania dove invece di festeggiare il Signore nella prima sua manifestazione, festeggiamo una strega che porta doni e dispensa regali ai bambini. Per non parlare di una solennità per noi credenti molto importante cioè la memoria dei nostri defunti quindi un giorno in cui credo nessuno di noi che abbiamo qualcuno in cielo, abbia tanta voglia di far festa e invece ci viene propinata la festa di halloowen, piena di simboli strani dove si evocano streghe e spiriti, una festa perlomeno blasfema e pagana tanto per essere buoni, con il classico dolcetto scherzetto.
Molte volte mi chiedo ma la colpa di chi è , sarebbe facile dire dei tempi che corrono, degli altri che vogliono toglierci la fede, del laicismo imperante nel nome del quale per rispettare gli altri le loro tradizioni, finiamo per rinnegare le nostre, per cercare di piacere a tutti finiamo per non piacere a nessuno. Ma analizzando bene le cose penso che la colpa sia di noi credenti che non ci battiamo per quei valori imprescindibili della nostra fede, siamo noi che non testimoniamo con fede e con vigore il nostro credo. Che ci vergogniamo di pregare davanti agli altri entriamo di nascosto in Chiesa, non ci facciamo il segno della croce prima di mangiare perchè temiamo gli sguardi degli altri il loro giudizio , non interveniamo quando qualcuno bestemmia davanti a noi, non ammoniamo chi riceve l’eucarestia senza essersi confessato come capita molto spesso nelle celebrazioni matrimoni, comunioni, cresime, dove persone che non si confessano da 40 anni si mettono in fila come se niente fosse per ricevere il corpo di Gesù. Aggiungendo peccato a peccato. La colpa è nostra quando permettiamo agli di insultare gratuitamente la nostra chiesa e magari lo facciamo pure noi, insultiamo quel tale sacerdote che non ci piace oppure è noioso, il nostro vescovo perchè non è moderno, contribuendo anche noi a screditare la madre chiesa, dimenticando le parole di fuoco di Gesù al riguardo:
36Che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? 37E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima? 38Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi».( Marco 9, 36-38 )
Abbiamo bisogno di riscoprire una fede viva, una fede dinamica, che ci porti ad uscire dal guscio nel quale ci siamo rintanati e riprendere in mano la nostra vita . Torniamo a testimoniare ciò che Dio ha fatto nella nostra vita, ciò che il Signore ha compiuto per noi, senza paura senza vergogna.
Cosa significa accogliere Gesù nei nostri cuori? Significa lasciarlo entrare dentro di noi e per farlo necessitiamo di un grande atto di fede. Fede che ai nostri giorni continua a diminuire e i pochi che la professano, nella maggior parte dei casi, lo fanno per un tornaconto personale.
Questo è il più grande peccato che possiamo commettere: ricordarsi dell’Altissimo solo quando siamo in difficoltà e abbiamo necessità di Lui. Quindi cerchiamo di far entrare Dio nei nostri cuori, come fu accolto Il Messia a Gerusalemme. L’errore che fecero a quel tempo però non deve essere ripetuto da noi: non dobbiamo tradirlo come fecero gli uomini di quel tempo. Se non faremo questo sbaglio, non solo godremo di una vita nel Regno dei Cieli, ma anche di una pace interiore nella nostra vita terrena. La settimana santa è la giusta occasione per cercare di accogliere Gesù, cerchiamo di essere la mangiatoia che ha accolto Gesù , che lui possa dimorare in ciascuno di noi.
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