Qual è il significato degli oggetti sacri che il sacerdote usa durante la Messa

Il nostro partecipare alla Santa Messa non dovrebbe limitarsi solo alla presenza ed all’ascolto della parola di Dio. Cibarsi del Corpo di Cristo è la parte più importante. Ma se ci addentrassimo un po’ di più?

Pisside e calice su di un altare
Pisside e calice – lalucedimaria.it

Quanto conosciamo di tutti gli oggetti sacri che vengono utilizzati durante la Messa? Sappiamo il loro nome e la loro funzione?

Non è sempre facile capire, ad esempio, perché il sacerdote utilizza una determinata “pisside” rispetto ad un’altra. O perché, specie nelle celebrazioni più solenni, si utilizza il “turibolo”. Sembrano nomi strani, complicati, o peggio ancora, da soli addetti ai lavori.

La funzione degli oggetti sacri nella Santa Messa

Ma non è del tutto vero. Non soltanto il sacerdote, i diaconi e i ministranti sono coloro deputati a conoscere nomi, usi e circostante per determinati oggetti sacri. La chiesa è la nostra casa e, come tale, è giusto che ciascuno di noi, conosca perché certi oggetti si chiamano così e perché si usano oppure no.

Per questo motivo, vi introduciamo ad una breve legenda, attraverso la quale, utilizzando termini semplici ed esempi concreti vicini a noi, ci avviciniamo passo passo alla sacra liturgia e a tutto ciò che, ad essa, concerne.

Iniziamo con gli oggetti che, durante il momento dell’Offertorio (quando si passa, fra il popolo, con il cestino delle offerte) e del Servizio all’altare, i ministranti portano all’altare. Primo fra tutti, il corporale. Si tratta di un rettangolo, di cotone o di lino (in alcuni casi anche inamidato, per rafforzarlo), con su ricamata una croce, che il sacerdote dispiega sull’altare. Su di esso, saranno appoggiati calice, pisside e patena.

I due vasi sacri più importanti

Il calice: uno dei due vasi sacri per eccellenza. Lì sarà contenuto il vino, segno del sangue di Cristo che si offre per noi. Su di esso viene appoggiato un quadrato di stoffa, molto più rigido di tutti gli altri che sono presenti sull’altare, chiamato “palla”.

La pisside, invece, è il secondo vaso sacro più importante che viene portato all’altare. Contiene le ostie che, una volta consacrate in Corpo di Cristo, dal ministro, dal diacono o dal sacerdote, saranno distribuite al popolo di Dio che partecipa alla Messa.

La patena: è più semplice identificarlo come una sorta di “piccolo piatto”, sul quale viene appoggiata la più grande delle ostie che, insieme alle altre più piccole, viene consacrata.

Sull’altare, inoltre, sempre al momento del Servizio, vengono portate anche due piccole ampolline, contenenti rispettivamente l’acqua ed il vino (che verranno versati, in quantità diversa) nel calice. E una brocca con catino, insieme al manutergio.

Le ampolline
Ampolline per l’acqua e il vino – lalucedimaria.it

Il momento della purificazione delle mani del sacerdote è importante e la brocca con catino serve proprio a questo. Il manutergio (come dice il suo nome, appunto) serve per asciugare le mani del sacerdote in questo momento.

Sul calice, inoltre, è presente anche un altro rettangolo di cotone, più stretto rispetto al corporale: il purificatoio. Servirà, dopo la distribuzione della Santa Eucarestia, al sacerdote o al diacono, per purificare i vasi sacri appena utilizzati e riporli.

Messa Solenne: cosa sono il turibolo e la navicella?

Come dicevamo, però, specialmente durante le celebrazioni eucaristiche solenni, anche gli oggetti aumentano. Una caratteristica particolare è, proprio, la processione di ingresso (detta anche “processione introitale”). I ministranti, infatti, entrano portando la croce astile, affiancata da due candele (dette Candelieri), preceduti a loro volta dal turibolo e dalla navicella.

Cosa sono? Il turibolo è quell’oggetto sacro all’interno del quale è bruciato l’incenso e serve per “aprire” ed annunciare l’ingresso di Gesù in chiesa (rappresentato dalla croce astile).

Turibolo e navicella
Turibolo e navicella – lalucedimaria.it

La navicella, invece, è un piccolo contenitore, di varie forme o dimensioni, contenente i grani di incenso che, all’inizio della Messa, prima della proclamazione del Vangelo e prima della presentazione delle offerte sull’altare, viene utilizzato per ravvivare quello già presente nel turibolo.

Oggetti che sembrano così lontani da noi e, invece, rappresentano la completezza di una celebrazione eucaristica che, ognuno di noi, può e deve conoscere.

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