Ballabio: tornano i crocifissi nelle aule
Seguendo l’esempio del consigliere comunale di Padova, Nicola Lodi (Forza Italia), che, mantenendo la promessa fatta in sede di elezioni dal nuovo sindaco Massimo Bitonci, aveva regalato oltre 1.500 crocifissi alle scuole ed agli uffici pubblici, Alessandra Consonni, Neo sindaco leghista di Ballabio, ha riportato le croci nelle aule e negli ospedali che erano stati rimossi dalla precedente amministrazione targata PD.
La decisione da parte dell’ex sindaco Luigi Pontiggia di eliminare i crocifissi dalle scuole dell’obbligo in nome della laicità dello stato aveva creato non pochi dissapori nella comunità di Ballabio, legata per tradizione al simbolo del sacrificio di Gesù ed a ciò che rappresenta. Così la nuova giunta comunale, insediatasi dopo le elezioni dello scorso maggio, ha deciso di restituire alla propria cittadinanza quello che rappresenta una parte fondante della propria tradizione e del proprio retaggio. Per evitare che questo causasse polemiche riguardanti l’utilizzo del denaro pubblico, il sindaco Consonni ha deciso di spendere il proprio denaro pur di rimettere i crocifissi nelle scuole dell’obbligo, perché dice: ”Vanno mantenuti i valori del nostro paese” (si tratta di 7 crocifissi per le materne e di 12 per le elementari).
Allo stesso modo, il sindaco di Padova aveva giustificato la decisione di spendere il proprio denaro con l’intento di assicurarsi che la sua città mantenesse viva una cultura millenaria rappresentante del popolo italiano in toto, ma anche di parte del mondo, che era stata estirpata senza alcuna motivazione valida se non dallo spettro di un ateismo dilagante portato avanti da una laicità forzata e non rappresentante della volontà dei cittadini, queste le parole di Bitonci: “Milioni di europei, di italiani, di padovani si sono inginocchiati, abbracciati, sposati davanti a questo simbolo che ci accompagna dalla nascita alla morte, che è patrimonio dell’umanità intera, fonte di speranza, segno distintivo della nostra tradizione e fondamento del nostro futuro”.
Le critiche per questa scelta non sono mancate, i primi ad alimentare la polemica sono stati i rappresentanti di sinistra che hanno etichettato il gesto dei due sindaci come una crociata priva di senso tesa a accaparrarsi facili consensi, queste le parole del rappresentante della Rete degli Studenti Medi: “Crociata ridicola fatta da chi prima rinnega la carità cristiana chiedendo di mandare via i profughi e poi pensa ai crocifissi”.
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