Pace per il Medio Oriente e per l’Africa. L’ha chiesta il Papa in apertura dei lavori della quarta Congregazione generale del Sinodo sulla famiglia. Francesco ha espresso solidarietà ai vescovi delle Chiese coinvolte nelle zone di conflitto e sollecitato la comunità internazionale a disinnescare l’instabilità attraverso la diplomazia. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Il Medio Oriente è in fiamme, lo è parte dell’Africa, e il Papa è addolorato dallo stillicidio quotidiano servito dalle cronache. Così Francesco asseconda un impulso che si traduce in un appello non insolito se non lo fosse la tribuna da cui viene levato, quella da cui un Pontefice siede e ascolta di solito in silenzio.
Scelte di pace
Prima che l’Aula del Sinodo si immerga nei lavori della quarta Congregazione generale, il Papa chiede ai padri di dedicare la preghiera dell’Ora Terza all’intenzione della riconciliazione e della pace in Medio Oriente:
“Siamo dolorosamente colpiti e seguiamo con profonda preoccupazione quanto sta avvenendo in Siria, in Iraq, a Gerusalemme e in Cisgiordania, dove assistiamo ad una escalation della violenza che coinvolge civili, innocenti e continua ad alimentare una crisi umanitaria di enormi proporzioni. La guerra porta distruzione e moltiplica le sofferenze delle popolazioni. Speranza e progresso vengono solo da scelte di pace”.
Preghiera intensa
La “geografia” del Sinodo è specchio della Chiesa universale e quello che Francesco sollecita è intanto un abbraccio a chi governa le comunità locali, che si trovano sulla linea di tiro di conflitti e terrorismo:
“Uniamoci, dunque, in una intensa e fiduciosa preghiera al Signore, una preghiera che intende essere al tempo stesso espressione di vicinanza ai fratelli patriarchi e vescovi presenti, che provengono da quelle regioni, ai loro sacerdoti e fedeli, come pure a tutti coloro che la abitano”.
La diplomazia spenga i conflitti
Ogni appello di un Papa alla pace è sempre una chiamata alla responsabilità da parte di chi indirizza o influenza, con le sue decisioni, il destino di una nazione, di un’area del pianeta. In questo caso, nel parlare ai governanti Francesco associa alla sua la voce dell’intera assemblea sinodale:
“Rivolgo, insieme al Sinodo, un accorato appello alla comunità internazionale, perché trovi il modo di aiutare efficacemente le parti interessate ad allargare i propri orizzonti al di là dei loro interessi immediati e ad usare gli strumenti del diritto internazionale, della diplomazia, per risolvere i conflitti in corso”.
Pace all’Africa
L’ultima frase di Francesco è breve e grande come un intero continente, che da secoli racconta troppe storie di miseria armata o semplicemente affamata:
“Desidero infine che associamo la nostra preghiera anche a quelle zone del continente africano, che stanno vivendo analoghe situazioni di conflitto. Per tutti interceda Maria, Madre, Regina della pace, e amorosa Madre dei suoi figli”.