Quanto tempo ci tolgono gli smartphone? Riusciamo ad essere concentrati sulla preghiera, quando lo abbiamo accanto a noi sempre? Ecco come fare.
Una preghiera ci aiuta ad allontanarci un attimo dallo smartphone e ad iniziare a pensare un po’ a noi stessi e a Dio e a pregarlo intensamente.
Pensare di riuscire a vivere senza i social network o, addirittura, senza cellulare, oggi ci sembra un’impresa impossibile. Non tanto impossibile può sembrarci la vita senza preghiera e senza Dio. Niente di più sbagliato! Ciò che dimentichiamo sempre è che Dio deve essere sempre al centro della nostra vita, delle nostre giornate e niente può iniziare o concludersi se non lo preghiamo intensamente.
Certo: la vita frenetica di tutti i giorni, in questo mondo moderno, non ci permette di avere abbastanza tempo per Dio. Ma non dobbiamo nemmeno totalmente escluderlo dalla nostra vita. Perché, diciamocelo: siamo capaci di trovare, anche a notte fonda e dopo una giornata stressante, il tempo per chattare col nostro smartphone, ma non quello per pregare e parlare un po’ con Dio.
Siamo davvero diventati “smartphone dipendenti”, da che era un mezzo tecnologico di ozio, è diventato il mezzo indispensabile per la nostra vita e le nostre giornate. Da ozio si è trasformato in necessità primaria ed assoluta, specie per i più giovani.
Di certo, non possiamo del tutto cambiare la nostra routine e di colpo poi…ma riuscire a ritargliarci del tempo per Dio quello sì. Lui è sempre lì, ci aspetta: nelle nostre parrocchie presente nel Santissimo Sacramento, o anche nelle nostre case.
Non è necessario fare preghiere plateali e farsi vedere da tutti che si prega: Dio apprezza di più la preghiera fatta in modo personale ed, anche, in camera nostra, davanti al Crocifisso.
Ma dobbiamo trovare il tempo, soprattutto cercando di staccarci per un po’ dal cellulare. Preghiamo insieme il Signore perché ci aiuti in questo:
“O Dio, che ho scontentato concentrando su preoccupazioni terrene e vanità oziose tante ore di quell’esistenza che mi hai dato per compiere opere buone per la mia santificazione e per l’edificazione del mio prossimo, tienimi lontano da questo spreco di tempo. La tua grazia mi insegni a ricordare che dovrò rendere conto del modo in cui ho trascorso ogni ora, e possa questo ricordo spingermi a impiegare il resto della mia vita per lavorare per la mia salvezza.
Insegnami a ricordare che in questo giorno e in ogni giorno della mia vita il mio primo dovere è renderti grazie, mio Dio; imitarti, Gesù mio; resistere alle tentazioni; vincere le passioni; approfittare al massimo del mio tempo; pensare all’eternità e fare attenzione a chi conta di più nella vita.
Sono queste le mie prime chiamate: insegnami a ricordarle e permettimi di realizzarle, e fa’ che non sprechi mai una sola ora in vanità o in questioni mondane che possano impedirmi di svolgere i doveri che mi hai affidato. Amen”.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: aleteia.org
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