Cooperazione e convivenza: a tutto ciò, ci insegna il messaggio di Giovanni XXIII, l’uomo è chiamato. Quella del Pontefice è una chiara chiamata a riflettere su come questo principio possa essere trasformato in un concreto impegno per una società più armoniosa e giusta.

La natura sociale dell’uomo è un tratto caratteristico dell’essere umano stesso. Questa è una convinzione che Papa Giovanni XXIII ha sempre espresso durante la sua vita. Il messaggio del Pontefice, quanto mai attuale, sottolinea come gli uomini sono chiamati a convivere e ad operare per il bene reciproco. Questo è un pensiero e un messaggio che trascende il tempo e attraversa i secoli. Al tempo stesso, questo messaggio assume una rilevanza importantissima al giorni d’oggi, in un mondo sempre più interconnesso ma, in modo paradossale, allo stesso tempo, molto frammentato. A tal proposito si inserisce il messaggio del Santo Pontefice il quale ci assicura che affinché la convivenza umana sia proficua, è bene che ci sia un ordine condiviso. Questo ordine, ci ricorda Giovanni XXIII deve essere fondato sul riconoscimento e sull’attuazione dei diritti, ma anche dei doveri, di ciascun individuo. Questo è un concetto che, come ci insegna il Pontefice, deve essere messo in pratica e, dunque, non si limita alla semplice interpretazione teorica.
Il messaggio di Giovanni XXIII sulla socialità
Quello a cui fa riferimento il Santo Pontefice è un senso di “responsabilità collettiva”. Nel mondo di oggi, infatti, l’equilibrio che si può trovare proprio attraverso questo senso responsabile sembra essere sempre più minacciato dalla disuguaglianza, dal conflitto e, non per ultima, dall’indifferenza. Quella di Giovanni XXIII è una visione nuova, che si comprende al meglio leggendo le sue parole: “Gli esseri umani, essendo persone, sono sociali per natura. Sono nati quindi per convivere e operare gli uni a bene degli altri. Ciò richiede che la convivenza umana sia ordinata, e quindi che i vicendevoli diritti e doveri siano riconosciuti ed attuati; ma richiede pure che ognuno porti generosamente il suo contributo alla creazione di ambienti umani, in cui diritti e doveri siano sostanziati da contenuti sempre più ricchi (fonte: Giovanni XXIII, Pacem in Terris).
Una società migliore con il contributo di ognuno
Ciò che propone il messaggio del Santo Pontefice è un invito. Questo invito è rivolto a ciascun individuo e richiede di non presentarsi come “spettatore passivo” di quella che è la realtà che lo circonda. Giovanni XXIII vede per ognuno un ruolo da protagonista nella costruzione di una società più giusta. Questa armonia è possibile se si mette a disposizione la propria generosità, la propria responsabilità e il proprio impegno. Solo allora, nella visione del Pontefice, una società responsabile e giusta è possibile. La convivenza umana equilibrata e armoniosa non è dunque un’utopia, ma qualcosa di realizzabile, con l’impegno di ognuno. Ciò che il Pontefice ci ha invitato a fare, attraverso il suo prezioso messaggio, è riconoscere e mettere in atto quelli che sono i diritti e i doveri di ognuno. Questo significa gettare le basi per una società equa e un divenire più armonioso.
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