Il nome di Helena Blavatsky (1831 – 1891, Ucraina) è indissolubilmente legato al mondo dell’occulto e alla Moderna Società Teosofica.
Lei è considerata una filosofa, una saggista, un’occultista (proprio come suo nonno) e una medium -tanto per cominciare- nonché l’ideatrice della Società sopra citata.
Ha lasciato molto scritti, che spiegano l’evolversi della sua dedizione al mondo massonico e parlano di come, durante i suoi innumerevoli viaggi, abbia cercato e incontrato popoli di etnie diverse e di spiritualità antiche o arcane, da cui ha attinto il più possibile.
I viaggi di Helena Blavatsky
Helena Blavatsky viaggiò per tutto l’Impero russo; passando per l’Europa, arrivò in America e in Asia, in più direzioni, in più circostanze.
Molti suoi critici hanno anche dichiarato di non aver creduto ai suoi dettagliati racconti, poiché Helena Blavatsky, sin da piccola, aveva una fervida immaginazione.
Pare che la sua spiritualità sia enormemente mutata, in seguito all’incontro coi Maestri dell’Antica Sapienza (o della Fratellanza Bianca), i quali la invitarono nella loro terra originaria, il Tibet.
Furono loro a darle modo di sviluppare i suoi innati poteri psichici e medianici.
Se, inizialmente, la sua propensione le procurò un avvicinamento allo spiritismo (che si occupa di interrogare le anime dei defunti), in un secondo momento, confutò la loro filosofia di vita, per affermare che le entità con cui lei veniva in contatto, attraverso i sui poteri, fossero, in realtà, esseri multidimensionali ed intergalattici.
Praticava già la medianità, quando incontro Henry Steel Olcott con cui, a New York, fondò la Moderna Società Teosofica (insieme anche a William Quan Judge), nel 1875.
Helena Blavatsky ed Henry Steel Olcott furono i primi due occidentali a convertirsi espressamente al buddismo.
Seguirono molte pubblicazioni, che spiegavano il senso della Teosofia, da lei definita come “la saggezza accumulata nel corso delle ere (…), provata e verificata da generazioni di profeti”, ossia una sorta di mescolanza tra le teorie scientifiche, religiose e filosofiche, propagate attraverso i secoli.
Così, il buddismo arrivò in occidente e cominciò a diffondersi, mentre la Società Teosofia irrobustiva le fila delle dottrine esoteriche e, in seguito, della New Age.
Le finalità della Società Teosofica di Helena Blavatsky
Potremmo elencare diverse correnti filosofiche, che, in altrettante epoche, avevano definito la Teosofia, ma Helena Blavatsky la rese la disciplina che considerava tutte le religioni provenienti da un’unica origine; che riteneva la sapienza divina accessibile all’uomo, attraverso la conoscenza di se stesso e l’uso delle proprie abilità inconsce e medianiche; che credeva nella metempsicosi, ossia nella reincarnazione dell’anima, da un copro all’altro, dopo la morte (o le morti), predisposta a seguire un cammino di elevazione dell’essere umano, per stadi progressivi, sempre più dotati spiritualmente.
Secondo i teosofici, la conoscenza sarebbe rivelata, in ogni epoca, solo ad alcuni eletti, cui sarebbe spettato il compito di educare, illuminare, gli altri.
Dunque, scopo della Società Teosofica doveva essere (ed è tutt’ora, perché esiste ancora una tale organizzazione, anche in Italia) quello di creare un’unione fraterna, tra tutte le genti, che comprendesse ogni razza, Credo, casta, perché tutti approfondissero lo studio comparato delle religioni, delle filosofie e delle scienze, investigassero sulle leggi della
Natura e allenassero le capacità celate e sconosciute dell’intelletto e dello spirito.
Per questo, Helena Blavatsky usò tecniche come l’ipnosi e l’interpretazione dei sogni di Freud, mentre pubblicava sulla sua rivista, denominata Lucifer, tutte ciò che poteva “illuminare le cose misteriose celate dalle tenebre”.
L’emblema della Società Teosofica
Se questo non basta a far capire di che tipo di “mentalità” stiamo parlando, se questo non ci lascia immaginare quanti siano stati, sin dal secolo scorso, i suoi adepti, anche tra personaggi illustri di ogni ambito culturale e sociale, diamo una veloce occhiata all’emblema della Moderna Società Teosofica.
Tra i molti simboli, presenta la Stella di David, uno dei segni più controversi della storia della spiritualità, attribuita a Salomone (padre di Davide), in circostanze poco chiare, ma certamente adottato dall’esoterismo, precisamente alla magia nera.
I teosofici spiegano il triangolo bianco, con il vertice verso l’alto (una delle sezioni della stella), come la mescolanza del concetto della Trinità cristiana con le divinità dell’induismo Brahma, Vishnu e Shiva, nonché con le divinità egizie Oro, Iside e Osiride.
Il triangolo nero, con il vertice verso il basso, indica la discesa del divino nella materia.
Nella Bibbia (la nostra), questo simbolo non è mai menzionato, ma gli occultisti lo definiscono con precisione e lo chiamano esagramma.
Nell’emblema compare anche il serpente che, creando una sorta di cerchio, arriva a mordersi la coda. Per i teosofici ciò indica saggezza, nonché il principio e la fine, l’alfa e l’omega, di ogni cosa.
Sappiamo bene che l’alfa e l’omega, l’inizio e la fine di ogni cosa, per i cristiani, può essere solo Cristo Dio, mente il serpente è semplicemente il male, da scacciare dalle nostre vite, poiché è l’esempio dell’essere superbo, che pensò di impossessarsi della conoscenza del Signore, suo Creatore, e finì per essere relegato nelle tenebre eterne.
L’emblema espone, poi, la svastika, simbolo su cui ogni commento è superfluo.
Intorno ai segni, si legge la scritta “Non vi è religione superiore alla verità”, mente tre lettere “AUM” capeggiano dalla cima dell’emblema.
“AUM” si legge “OM”, il noto mantra che, nella cultura orientale, indica il Creatore di ogni cosa.
Concludiamo questa brevissima rassegna (perché ci sarebbe tanto altro da dire) sul pensiero di Helena Blavatsky e su quello che riuscì a creare e a diffondere, durante i 60 anni della sua vita, dicendo che, ella, affermò pure che, tra le tante imprese compiute, combatté anche a fianco di Giuseppe Garibaldi, per l’unificazione d’Italia!
Antonella Sanicanti