Le ultime scoperte scientifiche su Sodoma, confermano ciò che le Sacre Scritture affermano? E come si pongono rispetto alle parole pronunciate da monsignor Galantino, che allora fecero molto discutere?
Pare che infatti Sodoma e Gomorra furono effettivamente distrutte da un meteorite, come testimoniato dai numerosi ritrovamenti inequivocabile. Ora come prenderà la notizia chi pensa che si tratti di una “metafora”?
La distruzione di Sodoma e Gomorra, a causa dello schianto di un’asteroide ma che per la Bibbia è opera ben più precisa e definita, è un’ipotesi ancora da verificare in via definitiva ma che, qualora fosse confermata, diventerebbe una prova dei racconti biblici che narrano della distruzione della cittadina in preda alla malvagità e alla perversione.
L’articolo che conferma il racconto biblico
Alcune settimane fa è infatti uscito sulla rivista Natura un’articolo molto interessante in cui si parla di un’esplosione “che ha coinvolto un’area delle dimensioni di Tunguska distrusse Tall el-Hammam, una città dell’età mediana del bronzo sita nella Valle del Giordano vicino al Mar Morto”.
Sono numerosi gli studiosi che identificano, in questa città, Sodoma. Anche se però avessero ragione colore che non fanno questa analogia, la devastazione provocata dal meteorite risulterebbe così intensa ed estesa che, interessando certamente anche limitrofe, molto probabilmente avrebbe colpito anche Sodoma e Gomorra.
Le prove scientifiche della distruzione di Sodoma e Gomorra
Sono numerose le conclusioni scientifiche che portano ad affermare che effettivamente è molto probabile che si verificò l’impatto in atmosfera di un asteroide o cometa. Come ad esempio la fusione di mattoni di fango, che all’epoca costituivano il materiale delle costruzioni cittadine, con delle tegole, che può avvenire solamente a 1.400 gradi.
Oppure il ritrovamento di grani di quarzo che possono prodursi solo a pressioni elevatissime, o anche di ceramiche con vescicole interne che si possono formare che si verificherebbero alle stesse condizioni. Insieme anche ad altri numerosi segni, come materiale in carbonio formati ad alte temperature o sferule di ferro e silicio.
I ritrovamenti che parlano della vicenda biblica di Sodoma e Gomorra
Un ultimo straordinario ritrovamento è stato quello di iridio nelle fondamenta della città: si tratta di un metallo raro sul nostro pianeta ma al contrario molto presente negli asteroidi. Si calcola che, dopo quell’impatto, la popolazione passo da circa cinquantamila persone a solamente poche centinaia.
La vicenda biblica di Sodoma e Gomorra è parallela a quella del diluvio della Genesi, in quanto mostra come il peccato possa provocare l’ira di Dio fino a portarlo a distruggerne gli autori.
Dio le distrusse perché “il loro peccato era molto grave”
Il libro della Genesi menziona Sodoma e si spiega che Dio rivelò ad Abramo che stava per distruggere la città insieme anche a quella di Gomorra, perché “il loro peccato era molto grave” e “il grido che saliva dalle loro città era troppo grande”.
Abramo cercò di placare l’ira del Signore, ma al termine della vicenda Dio inviò una pioggia di fuoco e zolfo che incenerì del tutto le cittadine con i suoi abitanti. Si legge testualmente che “il Signore fece piovere dal cielo sopra Sodoma e sopra Gomorra zolfo e fuoco proveniente dal Signore. Distrusse queste città e tutta la valle con tutti gli abitanti delle città e la vegetazione del suolo”.
Le diverse interpretazioni che si prova a dare al passo biblico
Negli ultimi anni, però, si è provato a dare interpretazioni diverse a questo passo biblico. Notoriamente, infatti, gli abitanti di Sodoma e Gomorra erano malvagi e perversi, compivano scempi anche di carattere sessuale tra di loro e verso bambini e innocenti. Tradizionalmente il peccato principale è sempre stato associato a quello dell’omosessualità, da cui deriva peraltro il termine “sodomia”.
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Di recente, alcune personalità della Chiesa hanno tentato di rileggere questo passo parlando del peccato “dell’accoglienza”. Aveva però attirato numerose critiche un’affermazione dell’ex segretario della Cei, Monsignor Nunzio Galantino, che affermò come a suo giudizio Sodoma fu risparmiata dalla bontà di Dio.
Ora cosa diranno quelli che parlano di una sorta di “metafora”?
In sostanza monsignor Galantino ha deciso che Sodoma non è stata distrutta, grazie alla preghiera di intercessione di Abramo. “La sua preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo uomo di preghiera, che non fa da accusatore implacabile, non parla contro ma parla a favore. Abramo, uomo di preghiera, non denuncia i misfatti, ma annuncia la possibilità di qualcosa di nuovo“, disse Galantino.
Un’interpretazione però molto diversa da quanto è semplicemente scritto, in maniera testuale, nella Bibbia, tanto da attirare oltre che un mare di critiche anche numerosi commenti ironici, quando non sdegnati.
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In ogni caso, la recente scoperta scientifica potrebbe fare porre qualche domanda a chi cerca da tempo di interpretare in maniera così addolcita, e probabilmente tanto materialistica quanto arbitraria, questo passo biblico.