La consacrazione, quella sportiva, di Sofia Goggia è arrivata in questi giorni dalla pista della discesa libera di Pyeongchang che l’ha coronata campionessa olimpica di specialità a soli 25 anni. Il risultato eccezionale ottenuto dalla sciatrice azzurra è il frutto di un duro lavoro fisico e mentale che l’ha portata, prima a sfidare e battere le campionesse nel mondiale ed infine a ribadire la sua appartenenza al clan delle più forti a questa olimpiade invernale: “Questa gara e questa pista sono quelle della mia consacrazione ho dimostrato una maturità sugli sci che non avevo mai avuto”.
Se lavoro e dedizione allo sport sono alla base del successo di questa talentuosa sciatrice, i risultati ottenuti fino ad oggi non sarebbero stati possibili se prima di tutto non ci fosse stata una serenità interiore che le deriva dalla sua fede in Dio. A dirlo è la stessa campionessa olimpica che nel corso dell’ultimo anno non ha mai nascosto la sua matrice religiosa, come quando è stata intervistata dal ‘Corriere dello Sport’ ed ha confessato: “Vado a messa tutte le domeniche, ogni volta che posso. Magari non faccio spesso la comunione, ma credo in Dio e nel Vangelo perché ogni volta mi carica. Mi offre sempre spunti di meditazione e di riflessione”.
La fede è un aspetto fondamentale della vita di Sofia, la quale sostiene che al di là delle credenze personali tutti gli uomini ed in particolar modo gli sportivi devono avere una fonte di equilibrio interiore che permetta loro di conseguire i propri obbiettivi: “Penso sia fondamentale per chiunque, in ogni ambito della vita, raggiungere l’equilibrio, la serenità interiore. Abbiamo dentro di noi una forza inimmaginabile. Dobbiamo imparare a conoscere il modo migliore per usarla. In questi anni, ho lavorato tanto su me stessa. Adesso, quando arrivo al cancelletto, sono molto più serena, molto più tranquilla di un tempo. Sono in pace con me stessa, così do il meglio. La differenza si vede”.
Nel corso della stessa intervista Sofia ha espresso un parere negativo sul funzionamento del mondo odierno, sostenendo che il problema principale della società è quello di non avere dei valori morali che permettano di prendersi cura del prossimo invece che pensare solo a se stessi: “Questo mondo non mi piace così com’è. E’ avido di denaro e avaro di sentimenti. Invece, avrebbe bisogno di un’etica di vita corretta: prima di tutto verso se stessi e poi verso gli altri”
Luca Scapatello
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