Cosa si prova quando si va a Medjugorje?
Ecco la testimonianza di chi li ha ritrovato la vera fede.
Bruno, un cinquantenne che aveva tralasciato, per gran parte della sua vita, di partecipare ai Sacramenti, decise di tornare a parlare con Dio, proprio quando stava attraversando un periodo di forte crisi.
Riprendere a pregare gli fece recuperare subito parte della serenità perduta, tanto che decise di contribuire alle attività parrocchiali, sostenendo la formazione post-Cresima dei ragazzi del suo quartiere.
Medjugorje: Bruno era stato scelto per quel viaggio
Iniziò a partecipare anche a degli incontri di preghiera, improntati principalmente sulla recita del Santo Rosario.
Proprio in uno di questi incontri, ritrovò un vecchio amico di scuola, che lo coinvolse in un viaggio a Medjugorje.
Il suo amico andava li per lavoro, per un breve periodo di tempo, e Bruno, che non sapeva nulla di quello che accadeva in quel luogo, rifiuto l’offerta, in un primo momento.
Fu la sorella a fargli cambiare idea, gli disse semplicemente che lui era stato scelto per quel viaggio! Bruno allora decise di andare a Medjugoje e raccontò, poi, che, appena si trovò li, sentì fortemente di doversi inginocchiare e pregare, davanti alla statua della Madonna.
Non poteva proprio farne a meno, non curante della gente che lo circondava. Le sue preghiere si fecero sempre più intense, frequenti e mirate; gli facevano scoprire com’è facile, in effetti, lasciarsi cadere tra le braccia della Mamma celeste.
Come lui, erano (e sono) in tantissimi a scoprirlo e ad essere guariti, anche solo dalla loro incredulità.
Una storia comune, quella di Bruno, scritta qui per riflettere su quanto sia alla portata di tutti raggiungere il miracolo migliore che si possa chiedere: credere, credere, credere!
Anche Bruno tornò a Medjugorje tante altre volte, riuscendo a coinvolgere il resto della sua famiglia.
Antonella Sanicanti
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