Per settanta di giorni, la Spianata delle moschee è stata chiusa per via dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Non era mai successo.
Ora però, dopo questo lungo periodo, la riapertura. L’agenzia di stampa palestinese Wafa, ha riportato che subito migliaia di persone si sono riversate al suo interno del santuario situato nella Vecchia Gerusalemme.
Anche in questo caso, come per tutti gli altri luoghi di culto, per la riapertura si è proceduto a una sterilizzazione completa, per evitare che tra i fedeli possa annidarsi il rischio di contagio e quindi di ridare fiato a un nuovo focolare epidemico.
I fedeli sono stati obbligati a rispettare le misure di sicurezza, come ad esempio la distanza tra ognuno di loro, e nel caso in cui le condizioni sanitarie non fossero impeccabili, sono stati invitati ad evitare di recarsi al santuario.
Tutto ciò considerando anche il clima di tensione all’interno del quale si è verificato l’afflusso massiccio di fedeli. Ieri infatti, ad uno degli ingressi della Città vecchia, un ragazzo palestinese, disabile, è stato attaccato e colpito a morte, per mano degli agenti della guardia di frontiera israeliana.
Questi infatti hanno inflitto colpi di arma da fuoco contro il ragazzo, pensando a un primo momento che si trattasse di un attentatore. Subito le autorità israeliane si sono mosse per vedere a fondo nella faccenda, e per capire cosa sia realmente successo.
Sull’incidente è stata infatti aperta una inchiesta, e ora le forze dell’ordine stanno ascoltando i due agenti colpevoli dell’omicidio, per capire le loro versioni.
La Spianata delle Moschee rappresenta, per via della sua importanza per le tre religioni monoteiste, uno dei luoghi religiosi più simbolici ma allo stesso tempo anche uno dei più contesi al mondo.
Il Monte del Tempio è infatti sacro agli ebrei perché sede del Tempio di HaShem. Di esso, oggi restano solo alcuni tratti del Muro del Pianto. Dove gli ebrei si recano in preghiera.
Per i cristiani la Spianata delle Moschee è sacra perché si condividono con gli ebrei le memorie del Tempio di Israele, ricordando le visite di Gesù, dove avvennero le sue dispute con i sacerdoti.
Giovanni Bernardi
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