All’innocente domanda che ogni bambino si pone “Papà, come sono nato io?”, in totale onestà davanti ad una domanda di questa portata bisognerebbe non mentire per nessuna ragione al mondo.
Eppure, pur di far assimilare ai bambini come normale anzi come necessaria la pratica dell’utero in affitto, si arriva a stravolgere la realtà completamente, fino a trasformarla continuamente con un danno educativo di immensa portata, ma questo non sembra preoccupare minimamente Francesca Pardi e Maria Silvia Fiengo, fondatrice della casa editrice editrice Lo Stampatello.
Parliamo dell’uscita del volume Perché hai due papà?, scritto dalla Pardi testo dedicato ai bambini della scuola elementare, che racconta la storia di due uomini, Franco e Tommaso, che hanno in cuor loro un grande desiderio di essere una famiglia e di poter avere dei bambini. Racconta il libro i due avevano solamente dei semini ma questo non basta per far nascere i bambini e allora ci vogliono della gentili signore che donano i loro “ovini”.
Franco e Tommaso però hanno un problemino perchè la natura richiede altre cose ecco perché un “ovino” ed un “semino” unendosi non possono diventare vita dentro un uomo. Ma in America come ci spiega bene il testo, ci sono delle signore che per puro amore della vita sono disposte a far crescere nella loro pancia i bambini che altrimenti non sarebbero potuti venire alla luce. Lo fanno perché in pieno spirito di carità pensano che aiutare ad avere figli persone che altrimenti non potrebbero averli sia stupendo.
E poi per giustificare il tutto il racconto prosegue narrando la nascita di Lia che si ritrova con due papà ma neanche una mamma, perchè ne Franco ne Tommaso hanno portato la piccola nel grembo ma meraviglia delle meraviglie è qui sta il capolavoro – “entrambi insieme l’hanno messa al mondo”.
Alcune volte lo stravolgimento totale della realtà propinata a dei bambini innocenti che poco o niente sanno della pratica dell’utero in affitto e che alcune volte ha dei risvolti imprevedibili. Come recentemente è accaduto in America dove una donna che aveva prestato il suo utero ad una coppia commissionaria, si è rifiutata di abortire preferendo tenere il bambino anche se affetto da sindrome di down e rifiutato dalla coppia stessa.
Un altro argomento che non depone affatto a favore dell’autrice è che viene totalmente omesso il giro di soldi che c’è intorno a questa storia il grande business degli uteri in affitto e quindi non si tratta solo di “semini” e degli “ovini” ma anche è soprattutto di soldini.
Nel racconto c’è un completo stravolgimento della realtà quando proseguendo nella lettura arriviamo al punto che la famiglia composta da Franco e Tommaso, Lia e nel frattempo è arrivato un altro fratellino di nome Andrea sempre grazie all’intervento di qualche signora che per amore della vita ha prestato la sua pancia alla coppia omosessuale. Si ritrovano al mare per un periodo di vacanza e casualmente si ritrovano in una spiaggia frequentata solamente da coppie omosessuali tipo una coppia di donne Mari e Franci o al limite da una donna sola con i propri figli senza minimamente aver traccia di una famiglia formata da un uomo e una donna come se ormai fosse una specie in via di estinzione
Alla presentazione del libro tramite sito web la casa editrice lo stampatello definisce la pratica dell’utero in affitto come “gestazione di sostegno”, così come previsto dal nuovo linguaggio che va di moda negli ambienti gender a cui, secondo l’UNAR (Ufficio Nazionale Anti discriminazioni Razziali), dovrebbe essere adottato da tutti i giornalisti come un codice etico.
La teoria del gender è un’ideologia a sfondo utopistico basata sull’idea che l’eguaglianza possa essere l’unica via verso la realizzazione della felicità.
S’afferma infatti in questa nuova forma ideologia quanto segue: negare che l’umanità è divisa tra maschi e femmine è l’unico modo per garantire la più totale e assoluta eguaglianza – e quindi possibilità di felicità – a tutti gli esseri umani.
Nel caso della teoria del gender, a quest’aspetto costituito dalla negazione della differenza sessuale, si accompagnava un altro aspetto: la totale libertà di scelta individuale, mito fondante della società moderna, che può arrivare anche a cancellare quello che veniva considerato, fino a poco tempo fa, come un dato di costrizione naturale ineludibile.
La teoria del gender comprende quindi un aspetto politico (la realizzazione dell’uguaglianza e la scelta individuale senza nessun limite pre-costituito), un aspetto storico-sociale e un aspetto filosofico-antropologico più generale.
L’ideologia del gender è stata recepita con entusiasmo soprattutto dalle organizzazioni internazionali, perché corrisponde alla politica di allargamento dei diritti individuali che è considerata il fondamento della libertà democratica: il problema del gender è stato al centro della battaglia politica nelle conferenze Onu del Cairo e di Pechino, è presentata come la panacea dei molti mali che affliggono l’umanità.