Ghana, Gloria, una giovane ragazza, racconta in un video di aver chiesto a Dio di perdonare i genitori che, più volte dai suoi dieci anni, hanno cercato di darla in matrimonio a un uomo molto più grande di lei, un adulto con un’altra moglie e figli più grandi di lei. Gloria dice è colpa della povertà, dell’ignoranza, se i suoi volevano farle fare questo. Lei si è ribellata, perché chi va in moglie poi non può più frequentare la scuola. La sola cosa importante è questa per Gloria e l’amore per lo studio le ha dato forza di cercare aiuto presso le autorità locali e scongiurare l’insano matrimonio. Le sue sorelle però non sono state altrettanto fortunate.
Gloria ha espresso molto bene ciò che accade in molti Paesi e per quali ragioni. Lo conferma il rapporto dell’Unicef e di altre associazioni in difesa dei minori, presentato alla giornata mondiale dell’11 ottobre scorso.
Facciamo parlare i dati, che sono inquietanti e purtroppo in aumento, e i responsabili delle associazioni che tanto stanno facendo per debellare questo fenomeno osceno.
Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef in Italia: “Oggi nel mondo ci sono oltre 700 milioni di donne che si sono sposate in età minorile e che hanno dovuto rinunciare ad avere una crescita normale, fisica e mentale. Ogni anno 15 milioni di matrimoni hanno per protagonista una minorenne; una volta su tre -cinque milioni di casi- si tratta di una bambina con meno di 15 anni. Hanno dovuto spesso affrontare gravidanze precoci e violenze domestiche e promuovere l’istruzione delle bambine è l`investimento più potente che una nazione possa fare, perché accelera la lotta contro la povertà, le malattie, la disuguaglianza e la discriminazione di genere.”.
Tra l’altro i bambini nati da queste “bambine” hanno una più alta possibilità, rispetto agli altri, di morire da neonati, soffrire di denutrizione e ritardi psicofisici.
Helle Thorning Schmidt, direttore generale di Save the Children International: “I matrimoni in età minorile rappresentano l’inizio di un ciclo di ostacoli e svantaggi che negano alle ragazze i loro diritti fondamentali, tra cui i diritti alla salute e all’istruzione, e impediscono loro di vivere la propria infanzia, di realizzare i propri sogni e di costruirsi un futuro ricco di opportunità.”. “Le bambine e le ragazze che si sposano troppo presto sono spesso costrette ad abbandonare la scuola e sono le prime a rischiare di subire violenze domestiche, abusi e stupri. Rischiano inoltre di incorrere in gravidanze precoci, con conseguenze molto gravi sulla loro salute e su quella dei loro bambini, e risultano particolarmente esposte al rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili come l’Hiv.”.
L’India è il luogo in cui le bambine si sposano prima dei 10 anni, seguono Afghanistan, Yemen e Somalia, ma questi fatti accadono in molti altri Paesi, che hanno in comune un’indigenza devastante. Le famiglie così si convincono che quello è un modo per salvare le figlie dalle violenze e assicurar loro mezzi per sopravvivere.
La comunità internazionale si propone di arrestare definitivamente questi processi entro il 2030. Noi speriamo anche prima, poiché -fa paura persino pensarlo- ogni 7 secondi nel mondo, una ragazza con meno di 15 anni si sposa con un uomo adulto!
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