Uno dei problemi più importanti riscontrato negli USA a cavallo tra gli anni ’80 ed i ’90 è stato l’elevato tasso di mortalità in età infantile. A partire dagli anni 2000 la situazione è leggermente migliorata, dato che il tasso è sceso dal 6,86 su mille bambini del 2005 al 5,90 odierno (un calo del 14%), ma rimane comunque molto elevato rispetto a Paesi avanzati come Australia, Regno Unito, Canada, Francia, Germania e Giappone e persino rispetto a Cuba. Uno dei principali fattori che contribuiscono all’elevato tasso di mortalità è sicuramente il numero degli abitanti che risiedono negli Stati Uniti a cui si deve aggiungere una forte disparità di evoluzione sanitaria, economica e sociale tra i vari Stati che la compongono.
L’ultimo studio statistico condotto ha dimostrato che il tasso di mortalità aumenta nelle regioni del sud (con l’eccezione virtuosa della California) ed in quelle del centro nord. Se infatti in stati del centro sud come Mississipi, Alabama, Arkansas e Louisiana il tasso di mortalità infantile supera la media nazionale (Proprio il Mississipi ha il tasso più alto con un 9,08 su mille), in quelli del nord come Iowa, Vermont, New Jersey e Washington la media si abbassa sotto quella nazionale (4,50 su mille di media).
Sebbene gli Stati del sud alzino notevolmente la media nazionale della mortalità infantile, la California fa eccezione, dato che è risultato il secondo stato dell’America per tasso di mortalità infantile più basso. Una statistica sorprendente se si pensa che con i suoi 40 milioni di abitanti il “Golden State” è la nazione più popolosa degli Stati Uniti. A rendere maggiormente idilliaca la situazione c’è il fatto che il benessere diffuso ha portato ad una crescita economica continua (in questo stato ha sede l’industria cinematografica americana e quella informatica) e di conseguenza ad un aumento del tasso di natalità (1 bambino su 8 negli Stati Uniti nasce in California). L’abbassamento del tasso di mortalità, però, non è dovuto al benessere economico, bensì ad un progetto di miglioramento delle condizioni di vita dei neonati iniziato sul finire degli anni novanta e portato avanti dai medici per 20 anni che adesso mostra i suoi frutti.
Luca Scapatello
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