La definizione di Wikipedia ci dice infatti cosa si intende per cometa: Una cometa è un corpo celeste relativamente piccolo, simile a un asteroide ma composto prevalentemente di ghiaccio, roccia e metalli. E ci dice anche da cosa è formata la sua “coda”: La sublimazione delle sostanze volatili di cui è composta, al passaggio in prossimità del Sole causa la formazione della chioma e della coda.
La tradizione natalizia ci ha abituati ad addobbare i presepi e gli alberi di Natale con una stella dalla lunga coda luminosa, in ricordo di quell’astro che guidò i Re Magi fino alla capanna in cui nacque Gesù Cristo. Tale stella viene indicata come “Stella Cometa” poiché unisce appunto la luminosità di un corpo gassoso nello spazio, alla scia luminosa che lasciano gli asteroidi e le comete quando sfiorano l’atmosfera terrestre.
In realtà nel Vangelo di Matteo (l’unico in cui viene riportato l’avvenimento) non si parla di una cometa ma solamente di un “Aster“, parola greca che stava ad indicare una stella o un fenomeno astronomico. L’idea che si trattasse di una cometa la dobbiamo a Giotto: il pittore la ritrasse in quella forma nella cappella degli Scrovegni a Padova dopo aver assistito al passaggio della Cometa di Halley nel 1301.
Per anni si è pensato che proprio la cometa di Halley fosse passata la notte in cui nacque Gesù, ma i calcoli sul passaggio della cometa in zona terrestre non combaciano con quelli della nascita del Messia (la cometa di Halley passa ogni 75 anni). Il primo a mettere in discussione l’idea che si trattasse di una cometa è stato Keplero dopo aver assistito all’allineamento nella volta celeste di Giove e Saturno: i due pianeti avevano allineato le proprie orbite risultando visibili in cielo come un unico astro luminoso.
I calcoli e l’ipotesi di Keplero è stata recentemente ripresa dall’astrofisico Grant Matthews, secondo i cui calcoli nell’anno 6 a. C. si verificò una straordinaria congiunzione di pianeti con il sole: Giove, Saturno, il Sole e la Luna si trovavano congiunti nella costellazione dell’Ariete, mentre Venere si trovava in quella dei Pesci. Proprio questo fenomeno astronomico avrebbe attratto i Re Magi, i quali pare fossero degli astronomi di origine caldea o persiana.
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Luca Scapatello
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