“… una dinamica settaria … un’ideologia sostenuta intensamente e una leadership autoritaria, spesso carismatica, che cerca di indurre in altri, non solo l’obbedienza alle forti esigenze della propria ideologia, ma anche l’accettazione con tutto il cuore dell’ideologia stessa.”.
In questi termini, il segretario esecutivo dell’ICSA (International Cultic Studies Association), Michael Langone, definisce le sette, durante l’ultimo Congresso Internazionale sull’argomento, svoltosi a Bordeaux (Francia), dal 29 Giugno al 1° Luglio scorsi.
Le sette sono una piaga per la società attuale, molto più di quanto si possa pensare; secondo i dati raccolti dal gruppo, coinvolge persone di ogni età ed estrazione sociale, di ogni credo e professione e, in maniera subdola, influenza le menti e gli atteggiamenti di persone insospettabili, secondo principi spesso lesionisti, anche se in prima istanza potrebbe sembrare diversamente, verso se stessi e la società.
Langone sottolinea un aspetto preoccupante: “ … una dinamica autoritaria, come quella che si ha in una prigione impone il rispetto, ma una dinamica settaria impone il rispetto e la convinzione.”. La setta quindi “cerca di cambiare il nucleo stesso della persona, di modo che continui ad essere conforme quando non sono presenti i controlli esterni.”.
Una prospettiva davvero terribile, di cui potrebbe essere un esempio (noto a tutti, in particola modo ai francesi in questo momento) quello delle sette estremiste e terroriste, che tanti morti e dolore hanno provocato in molte parti della Terra.
Lo scopo del Congresso non è stato solo quello di condividere i dati raccolti, con gli esponenti provenienti da tutto il mondo, ma di promulgare le informazioni necessarie alla prevenzione (per cui si stanno preparando dei laboratori sperimentali ed educativi), alla comprensione e alla “cura” delle persone che desiderano liberarsi dal soggiogamento settario: “ … aiutare chi è stato danneggiato dalla manipolazione psicologica e da gruppi settari e simili, sensibilizzare il pubblico, promuovere e realizzare studi, sostenere i professionisti dell’aiuto che operano in questo settore.”. Si tratta di una vera e propria ricostruzione dell’individualità, dell’identità, della dignità e dell’autonomia della persona; un lavoro complicato e molto impegnativo e rischioso, che richiede l’aiuto dei conoscenti della persona in causa, ma soprattutto di professionisti della salute mentale e di ministri religiosi.
Il discorso sulle sette e la loro pericolosità sembra così aprire le porte a soluzioni pacifiche, contro la violenza dilagante, con l’apporto delle conoscenze adeguate e un metodo rieducativo, al rispetto dell’altro, al di la delle convinzioni personali.
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