In ritiro, da ieri, a Città del Vaticano, i due leader del Sud Sudan.
Presso la residenza S.Marta, i leader in ritiro spirituale, secondo anche le indicazioni dell’arcivescovo di Canterbury, che lo aveva proposto.
Un ritiro che era stato annunciato qualche settimana fa e che da ieri, 10 aprile, sino ad oggi si svolge in Vaticano. Proposto dall’arcivescovo di Canterbury, e pienamente accolto ed accettato da papa Francesco.
Non solo i leader del Sud Sudan presenti, ma anche le autorità civili ed ecclesiastiche di quella parte del paese. Dalla sala stampa vaticana fanno sapere, fra le autorità civili che stanno prendendo parte al ritiro, vi sono i membri della presidenza della Repubblica del Sud Sudan (che assumeranno incarichi nazionali a partire dal 12 maggio), il presidente Salva Kiir, i quattro vicepresidenti, le autorità ecclesiastiche nonché membri appartenenti al consiglio delle chiese del Sud Sudan.
Un ritiro molto particolare, religioso e diplomatico insieme, di dialogo e di pace al tempo stesso: un’occasione per pregare, nonché la possibilità di potersi riconciliare anche dal punto di vista politico e lavorare al futuro del paese.
Anche Papa Francesco ha partecipato attivamente con un discorso conclusivo quando, nello stesso tempo, ai partecipanti viene consegnata una Bibbia firmata dal santo padre e dall’arcivescovo di Canterbury.
Papa Francesco ha stupito ancora con la sua richiesta di pace: un gesto spontaneo, quale quello del bacio dei piedi ai due leader del Sud Sudan riuniti in ritiro in Vaticano. Al di là di ogni aspettativa, Francesco ha di nuovo abbattuto il protocollo: si è inginocchiato davanti ad ogni leader ed ha baciato loro i piedi, chiedendo loro la pace.
“Da fratello vi chiedo: rimanete in pace! E’ vero, ci sono e ci saranno tanti problemi, ma che tutto questo finisca nel bene, non spaventatevi nell’andare avanti. Permettetemi di chiedervelo dal più profondo del mio cuore!” – ha detto il Papa.
Una richiesta di cuore da parte del Papa: “Imploro la fine delle guerre una volta e per sempre, perché il futuro del Sud Sudan sia nella pace e nella riconciliazione. La pace sia una condizione di speranza che non smetterò mai di invocare per voi”. Una richiesta che Papa Francesco non ha inviato solo ai leader del Sud Sudan, ma anche a quelli delle nazioni unite, perché tutti proseguano nello stesso scopo: “Queste parole risuonino all’interno di questa casa come dette direttamente da Gesù. Io prego per il progresso della vostra giovane nazione” – ha concluso Francesco.
Papa Francesco invoca la concordia all’interno del giovane paese: “Lo stare insieme davanti a Dio è segno dell’essere consapevoli e corresponsabili per il futuro del vostro popolo. È a lui che bisogna chiedere aiuto nei momenti di sconforto. Anche voi: pregate sempre per il vostro paese”.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va
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