Storie commoventi: si sacrifica per salvare la vita della sua amica

Un gesto d’amore autentico per salvare chi le è tanto cara, è valso un’onorificenza da parte del Presidente della Repubblica

amiche che si abbracciano
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Giulia non ci ha pensato due volte nell’offrirsi “in sacrificio” per salvare l’amica da un’auto che correva a folle velocità. Ha perso una gamba, sì, ma non si pente di ciò che ha fatto.

Una gamba per un’amica

Oggi Giulia lo racconta: in un incidente, ha perso una gamba per salvare la vita di una sua amica. Era il mese di luglio dello scorso anno quando, lungo la Statale 18, a Cava de Tirreni, compì un gesto davvero eroico, oltre che d’amore.

Giulia, per salvare la sua amica dall’incidente, l’avrebbe spinta fuori dalla traiettoria dell’auto in corsa che stava per investirle, mentre lei stessa è stata presa in pieno. Fu trasportata d’urgenza all’ospedale di Nocera Inferiore, e lì, a causa delle ferite eccessive, le venne amputata una gamba.

L’incidente e il premio del Presidente Mattarella

Un gesto che non è passato inosservato, tanto che la sua storia è arrivata anche in Quirinale, dal Presidente Mattarella, che l’ha insignita con il titolo di Alfiere della Repubblica: “Alla vita voglio dire che ce la farò, che voglio continuare a essere la persona che sono e che in futuro vorrei aiutare chi si ritrova nelle mie condizioni e si sente smarrito, magari con un’associazione, vedremo” – ha dichiarato la ragazza in un’intervista al Corriere della Sera.

A chi le ha chiesto se, salvare la sua amica ne è valsa la pena e se si è pentita del gesto, Giulia ha risposto: “[…] A Chiara vorrei chiedere di non sentirsi mai più in colpa per me, ho fatto quel gesto per istinto, la considero una sorella, la nostra amicizia mi ripaga di tutto ogni giorno”.

“Ho fatto quel gesto per istinto”

Un momento di gioia e di vera amicizia, ma Giulia non dimentica gli istanti dopo il terribile incidente: “Continuavo a urlare: la mia gamba, oddìo, non ho più la gamba. All’inizio è stato devastante, non volevo crederci […] Ho capito che piangermi addosso non mi avrebbe aiutato, così ho cominciato a rinascere e adesso eccomi qui. Ho la mia prima protesi provvisoria, sto in piedi, cammino, salgo e scendo le scale… devo solo migliorare in sicurezza” – ha concluso.

Come disse Gesù, in uno dei suoi insegnamenti, “non c’è amore più grande di dare la vita per i propri amici”. E Giulia ha, a pieno, aderito a questo insegnamento.

Fonte: ilportico

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ROSALIA GIGLIANO

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