Una tragedia, in provincia di Torino, è avvenuta questa mattina poco pria dell’alba. Un uomo ha sterminato la sua intera famiglia.
Un operaio di 40 anni ha sparato alla moglie, per poi accanirsi sui figli ed, anche, sul cane. Poi si è suicidato. In corso le prime indagini.
Una famiglia apparentemente tranquilla quella di Alberto, operaio di 40 anni, sposato con Barbara e padre di due bambini. Almeno questo è il quadro felice che tutti credevano di conoscere fino a questa mattina all’alba, intorno alle ore 5.
Stamane, qualcosa è cambiato: Alberto, operaio in una ditta di essiccazione di cereali, ha preso una pistola ed ha ucciso sua moglie, prima di rivolgere l’arma contro i suoi due bambini, di due anni e, in ultimo, anche contro il cane. Dopo averli uccisi tutti, ha rivolto l’arma contro di sé, e si è suicidato.
Una situazione drammatica, uno scenario orribile quello che le Forze dell’ordine si sono trovate davanti quando sono arrivate nella villetta di Carignano, in Borgata Ceretto 76, in provincia di Torino. Sono state allertate dai vicini che hanno udito degli spari. Barbara e Alberto sono morti subito, mentre uno dei due bambini, il piccolo Alessandro è morto poco prima di arrivare in ospedale.
La sorellina, Aurora, è ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale “Regina Margherita” di Torino.
Tra le ipotesi che hanno portato l’uomo a compiere l’insano gesto, l’annuncio avuto da parte di sua moglie di volersi da lui separare. Allo stesso tempo, le forze dell’ordine indagano anche su una telefonata che lo stesso Alberto ha fatto a suo fratello qualche giorno fa, annunciando la sua morte.
Preghiamo per questa famiglia, perché Dio li accolga fra le sue braccia e dia consolazione a tutti i parenti scioccati da questa notizia. Preghiamo, in particolare, la Vergine Maria, affinchè stenda il suo manto glorioso e protegga la piccola Aurore che lotta, ancora, fra la vita e la morte:
“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O eccelso capo della Santa Famiglia di Nazareth, io ti venero profondamente e di cuore t’invoco. Agli afflitti, che ti hanno pregato prima di me, hai concesso conforto e pace, grazie e favori. Degnati quindi di consolare anche l’animo mio addolorato, che non trova riposo in mezzo alle angustie da cui è oppresso.
Tu, o sapientissimo Santo, vedi in Dio tutti i miei bisogni, prima ancora che io te li esponga con la mia preghiera. Tu dunque sai benissimo quanto è necessaria la grazia che ti domando. Nessun cuore umano mi può consolare. Da te quindi spero d’essere confortato, da te, o glorioso Santo.
Se mi concedi la grazia che con tanta insistenza ti domando, prometto di diffondere la devozione verso di te. O San Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi pietà del mio dolore! Recitare un Padre nostro, un’Ave, o Maria e un Gloria al Padre. Amen”
ROSALIA GIGLIANO
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