E’ una località calabrese, quella di Polsi (Reggio Calabria), che attrae devoti e pellegrini, specialmente nei mesi da Marzo ad Ottobre, al Santuario della Madonna della Montagna.
Il culmine del culto si raggiunge, poi, il 3 Settembre, giorno della festa omonima.
Ma quel Santuario compare anche in un noto video, tenuto in custodia dalle autorità (e commentato da molti criminali pentiti), riguardante il meeting annuale degli esponenti della ‘ndrangheta!
Ci troviamo, infatti, nel cuore dell’Aspromonte e, pare proprio che, il Santuario, venerato da circa 400 anni da tantissimi cristiani, sia anche il luogo scelto dalla malavita per suggellare accordi e alleanze, intenti di varia natura, decidere cariche e responsabilità.
E, proprio in occasione della festa del 3 Settembre, i Boss, provenienti da tutta la regione, nonché dal mondo intero, li si radunano.
Qualche anno fa, durante le celebrazioni, Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, affermava:“In questo Santuario si è consumata l’espressione più terribile della profanazione del sacro ed è stato fatto l’insulto più violento alla nostra fede e alla tradizione religiosa dei nostri padri.”.
Quest’anno, poi, dopo la solennità dedicata alla Madonna, qualcuno, anonimamente, si è persino preoccupato di lasciare, davanti alla casa della 90enne Giuseppa Bonarrigo, matriarca della famiglia Pesce di Rosarno (i cui 5 figli sono tutti attualmente detenuti con l’accusa di associazione a delinquere), l’immaginetta della Vergine.
Il fatto suona come un oltraggio grave, una blasfemia vera e propria, poiché, come il Procuratore Sferlazza, ha detto: “… rappresenta chiaramente la penetrazione culturale, la deferenza che la ‘ndrangheta, e questa dinastia in particolare, suscita ancora oggi.”.
A queste dichiarazioni, hanno fatto eco le opinione di un suo collega: “Questa è una sfida allo Stato e alla cittadinanza. Gli ‘ndranghetisti continuano a proporsi come alternativa all’autorità statale sul territorio, coinvolgendo tutti gli aspetti culturali, inclusa la fede e la devozione popolare.”.
E pensare che la Madonna aveva proprio scelto quel luogo, per diffondere la propria devozione nella zona, già secoli fa.
Una delle storie più suggestive, riguardanti l’origine del Santuario, narra, infatti, che, nell’XI secolo, un pastore, di nome Italiano, stesse rincorrendo un toro, che stava sfuggendo al suo controllo. D’improvviso, scorse che stava dissotterrando una croce di ferro.
Subito dopo, gli apparve la Beata Vergine col Bambino, che gli disse: “Voglio che si erga una chiesa per diffondere le mie grazie, sopra tutti i devoti che qui verranno a visitarmi.”.
E così avvenne. All’interno del Santuario sono conservate la statua della Madonna della Montagna di Polsi, una particolarissima scultura in tufo, e la croce.
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