Una vicenda che possiamo definire bizzarra, quella di un uomo che entra in chiesa ma non per pregare.
Qualcuno durante l’estate, potrebbe entrare nella casa di Dio per proteggersi dalla calura che imperversa fuori quelle mura, ma non è questo il caso.
Questo giovane è entrato si in chiesa, ma non per cercare riparo dal caldo o per la preghiera. Vediamo insieme cosa è successo.
Lo strano comportamento in chiesa
È stato immortalato dalle immagini delle telecamere di video sorveglianza mentre stava entrando in chiesa. E fin qui nulla di anormale se non fosse stato per il solo fatto che il suo intento era ben altro. Siamo a Barletta, nella chiesa di “San Giacomo”. Una parrocchia aperta come tutte le altre dove la gente, cittadini e turisti entrano per una preghiera o, anche, solo per ammirarne la bellezza e, perché no, cercare refrigerio.
Ed è proprio il refrigerio che ha “beccato” il giovane immortalato, come dicevamo, dalle immagini delle telecamere di sorveglianza. Davanti all’altare è posto un ventilatore, e il suo scopo è proprio quello di refrigerare (per quanto possibile) l’ambiente circostante.
Ma ecco che un giovane, vestito in camicia bianca e pantaloni scuri, si avvicina furtivo proprio a quel ventilatore. Ciò che colpisce, però, è che, prima di compiere il suo furto, arrivato dinanzi all’altare, china il capo e si fa il segno di croce. Poi stacca la spina del ventilatore dalla presa di corrente e scappia via, rubando l’oggetto e dileguandosi.
Il suo intento era il ventilatore..
Un fedele, che l’ha visto scappare via, gli ha anche chiesto: “Giovane, che hai preso?”, ma da parte sua non c’è stata risposta anzi, la volontà di scappare via ancora più velocemente. Al momento, le immagini delle telecamere di video sorveglianza della chiesa hanno immortalato il tutto, compresa la fuga dell’uomo. Dal canto suo, però, il parroco della chiesa di “San Giacomo”, don Fabio, non ha intenzione di sporgere o formalizzare la denuncia.
Visto che, non appena si è sparsa la voce che in chiesa avevano rubato un ventilatore, la carità cristiana si è moltiplicata, facendo sì che ne venissero donati altri due. Se da un lato non c’è la denuncia del parroco, dall’altro lato c’è la coscienza di chi ha compiuto questo furto che, prima di metterlo in atto, ha avuto anche “la decenza” di segnarsi con il segno di croce passando davanti all’altare.
Video: agi.it