Sin da bambini ci invitano a rispondere alla domanda: Coma vuoi fare da grande? Ci abituano così a progettare le nostre vite, a desiderare di raggiungere delle mete e a studiare prima, a lavorare poi, per raggiungerle.
Non c’è nulla di male in tutto questo, i nostri talenti dovrebbero sempre essere sfruttati al massimo, anche per dar conto a Dio di quanto siamo stati capaci di farli fruttare.
L’importante però è che le nostre ambizioni non si trasformino in modalità ostinate con cui cerchiamo a tutti i costi di modulare la nostra vita.
L’ideale sarebbe quello di scegliere un percorso ed esser, pronti durante il tragitto, anche a riformulare la meta, a seconda dei passi fatti e degli eventi, per noi incontrollabili, che si prospettano all’orizzonte. In questo modo potremmo essere più sereni, nel momento in cui Dio volesse chiederci di portare avanti, non tanto un programma nostro, così come dall’infanzia ce lo eravamo immaginati, ma un programma tutto suo.
Spesso tutto ciò è spiazzante, perché ci chiede quello che mai avremmo lontanamente immaginato.
Di seguito le parole di Kitk Kilgour, giocatore e allenatore di pallavolo, ridotto alla paralisi in seguito ad una caduta da cavallo, che gli provocò una lesione del midollo spinale.
Non perse mai la sua voglia di vivere e il suo coraggio divenne emblematico; mai rinunciò alle sue passioni e, dopo l’accaduto, divenne radiocronista, scrittore, motivatore e consulente sull’handicap, tra le altre cose.
In occasione del Giubileo del 2000, declamò, alla presenza di Papa Giovanni Paolo II, seduto sulla sua carrozzina, questa preghiera, scritta di suo pungo:
Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi: Egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese: Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto: Mi ha fatto povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me: Egli mi ha dato l’umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita: Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato; o mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che ho io!
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