Sempre più stati americani concedono ai propri cittadini di usufruire del suicidio assistito. Il motivo di tale tendenza è legato ad una sentenza della Corte Suprema americana che ha stabilito che la dolce morte un diritto fondamentale dei cittadini. Senza inoltrarci troppo sulla questione etica legata al suicidio assistito e all’idea di considerarlo un diritto del cittadino (da cristiani qualunque forma di suicidio non può essere accettata), ci concentreremo sugli aspetti “innovativi” presentati in un disegno di legge riguardante l’eutanasia che è stato presentato di recente al parlamento del New Messico.
Il disegno di legge in questione, denominato HB 90, è decisamente più permissivo rispetto a quelli della stessa materia approvati nei mesi e negli anni scorsi dagli altri Stati americani. In questo caso, infatti, il paziente avrà bisogno dell’avallo di un solo medico (solitamente è richiesto il parere di un secondo medico), il quale, messo a conoscenza del quadro clinico e della volontà del soggetto di porre fine alle proprie sofferenze, può decidere di autorizzare il procedimento anche attraverso via telematica (con una videochiamata).
Necessita precisare che il provvedimento può essere approvato solamente in caso di malattia in stadio terminale o di malattia mentale degenerativa in stato avanzato, inoltre solamente il richiedente che abbia compiuto la maggiore età (negli Stati Uniti non si raggiunge questo status prima dei 21 anni), senza costrizione alcuna è autorizzato a presentare la richiesta alla presenza di due testimoni. Il medico a cui viene formulata la richiesta è libero di obiettare, ma è in ogni caso costretto ad indicare al paziente un medico che possa prendersi in carico una simile decisione. Un altro aspetto critico della proposta di legge è quello legato alla residenza: se negli altri Stati americani è necessario essere residenti per richiedere il suicidio assistito, in questo non lo è.
Bisogna ricordare inoltre che si tratta di un disegno di legge e che prima di entrare in vigore dev’essere approvato dal parlamento, organo che ha facoltà di rigettarlo o di modificarlo nei punti critici, e che al momento in New Messico l’eutanasia è illegale. Sebbene da cristiani sarebbe preferibile augurarsi che il ddl venga rigettato, qualora così non dovesse essere è d’uopo attendersi che venga inserito l’obbligo di visita del medico che si prende in carico la procedura e che venga aggiunto un obbligo di secondo parere, così da assicurarsi che la richiesta è stata fatta per evitare un accanimento terapeutico. Sarebbe inoltre il caso aggiungere il blocco ai non residenti, misura che eviterebbe la creazione di un turismo della morte.
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Luca Scapatello
Fonte: Tempi
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