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“Sull’Aquarius stanno tutti bene e sono felici”: il video fake diventato virale

Qualche giorno fa è apparso su Facebook un video di un uomo, tale Gian Marco Saolini, che afferma di essere un ex marinaio dell’Aquarius licenziato perché voleva svelare la verità sulle condizioni dei migranti a bordo della nave approdata qualche giorno fa a Valencia. Nel video l’autore dice cose assurde come: “La gente è felice. C’è una sala dove ci sono videogame e giochi d’azzardo. Molti di loro passano la sera giocando alla roulette e non chiedetemi con quali soldi. Sono tutti ben vestiti, ben nutriti” e conclude il tutto dicendo che queste cose mai nessuno le dirà per continuare ad alimentare il business dei migranti.

Viste le esagerazioni presenti nel video è chiaro che il ragazzo stesse “Trollando“(prendendo in giro) i suoi follower facendo leva sui pregiudizi e sul razzismo latente di molti dei suoi follower per ottenere visualizzazioni e mostrare come il web sia popolato da persone cariche di odio e pregiudizi, pronte a credere a palesi falsità pur di dare addosso ai migranti. Se questa era davvero la sua intenzione, l’obbiettivo è stato raggiunto, visto che in pochi giorni il video ha guadagnato 4.7 milioni di visualizzazioni e che sono state ben 150 mila le condivisioni.

Perché il video fake sull’Aquarius ha avuto tante visualizzazioni?

Ci si chiede come mai un video così palesemente artefatto, in cui viene detto che i migranti affrontano la traversata come se fossero su una nave da crociera extra lusso, possa essere stato condiviso da così tante persone. La spiegazione in realtà è semplice, molte persone preferiscono credere che quei migranti che spesso scappano da situazioni di guerra, che attraversano il deserto senza acqua né cibo, che si affidano ai trafficanti di esseri umani pur di avere una speranza di giungere dall’altra parte del Mediterraneo, che perdono in questi viaggi di speranza fratelli, fidanzate e genitori, in realtà fanno un viaggio di piacere consapevoli che in Italia verranno protetti e riempiti denaro dei contribuenti. Crederlo rende più facile odiare queste persone che altrimenti dovrebbero suscitare compassione, fratellanza, empatia e senso di colpa. Il perché venga più facile credere alle fake news lo ha spiegato il Santo Padre in uno dei suoi tanti discorsi sui migranti, parlando del diavolo come autore della prima notizia falsa della storia. Quella notizia, dice papa Francesco: “Portò alle tragiche conseguenze del peccato, concretizzatesi poi nel primo fratricidio e in altre innumerevoli forme di male contro Dio, il prossimo, la società e il creato”.

Luca Scapatello

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Luca Scapatello

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