Nonostante fosse su una sedia a rotelle, Suor Crocifissa animava i viaggi dell’Unitalsi verso Lourdes.
La storia di Suor Crocifissa, Monaca disabile che, con la sua straordinaria forza d’animo e di fede, accompagnava gli ammalati nei viaggi a Lourdes.
Suor Crocifissa faceva parte dell’Ordine delle Suore Stimmatine. Dall’età di 18 anni conviveva con la sedia a rotelle, ma questo non le aveva mai impedito di accompagnare e di esser forza a tutti i malati che si recavano a Lourdes con i viaggi dell’Unitalsi.
All’età di 18 anni non le avevano dato più possibilità di guarigione a causa di un colpo alla spina dorsale. Da quel momento, lei e la sua sedia a rotelle camminavano insieme e, questo, non le aveva mai spento il sorriso. Nata nel 1920 a Pesaro, era conosciuta da tutti come l’Angelo degli ammalati. Sì: era lei il punto di riferimento per i tanti sofferenti che si recavano a Lourdes, ma anche per i tanti fedeli che andavano a trovarla nel suo convento.
Per ognuno di loro, Suor Crocifissa aveva sempre un sorriso, una parola di conforto, una preghiera. Nel 2011 ha lasciato questa terra, nell’ospedale di Avellino.
Augusta Toccaceli, questo era il suo nome di battesimo; ma ad Avellino era conosciuta come Suor Crocifissa: “Invitavo continuamente i fedeli ad andare a visitare questa suora che viveva “crocifissa” nel suo letto in monastero. Molte le chiedevano una testimonianza del suo essere crocifissa in un letto di dolore, e che, nonostante tutto, riusciva a recarsi una volta l’anno dalla Vergine a Lourdes” – racconta il parroco della sua Chiesa.
“Per Dio la miseria patita dal corpo diventa ricchezza dell’anima, con un capitale che cresce di giorno in giorno. Più il corpo patisce, più l’anima fiorisce” – descrive don Franco Conese, autore del libro “E vita fu”, nel quale racconta la storia delle Suore Stimmatine di Calvi Risorta, in provincia di Caserta, convento ed ordine dove visse Suor Crocifissa.
Il giorno del suo funerale, tutti erano presenti, anche la sua Unitalsi che, con parole davvero toccanti, l’ha così ricordata: “Umile e paziente nella sofferenza, sapeva stupirci con la sua immensa mansuetudine. La sua voce era un usignolo che non avrebbe mai smesso il suo gioioso canto”.
Testimoniare l’amore di Dio, anche nella sofferenza di una vita intera, è stato il perno principale della vita di Suor Crocifissa.
ROSALIA GIGLIANO
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