La Congregazione delle Cause dei Santi ha da poco rilasciato il nulla osta per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della clarissa Maria Cira Destro, morta in fama di Santità.
Suor Maria Cira Destro è stata in passato conosciuta con il titolo di “Serva di Dio”. In occasione del bicentenario della sua morte, sono state raccolte, nella diocesi di Monreale, alcune testimonianze storiche utili all’avvio del processo di Beatificazione. La vita di Suor Maria è stata caratterizzata dalla sofferenza e da un amore appassionato per Cristo Crocifisso, che l’hanno portata a vivere esperienze e fatti straordinari.
Suor Maria Cira Destro nacque a Corleone nel 1782 ed entrò nel monastero della Santissima Annunziata di Corleone come clarissa, nel 1801. La descrizione delle sue esperienze mistiche e dei suoi straordinari doni è stata offerta dal decano Benedetto Canzonieri, suo confessore. Nelle lettere scritte a Monsignor Gabriele Gravina, Canzonieri ha parlato di stimmate, guarigioni, estasi, capacità di predire il futuro, visioni e levitazioni, nonché della capacità di leggere nel cuore degli altri.
Non è tutto. Il decano ha parlato anche di miracolose piaghe comparse nel corpo della Serva di Dio, Suor Maria. «Il 3 maggio 1810, festa dell’inventio crucis, le si aprì una piaga in forma di croce al braccio sinistro, ma si rimarginarono le piaghe delle braccia e delle mani. Il 24 giugno dello stesso anno comparve un’altra piaga nel braccio destro a forma di cuore».
Come quella di ogni Santo, la vita di Suor Maria Cira è stata messa a dura prova. Durante la sua esperienza nel monastero della SS. Annunziata, la clarissa ha avuto a che fare con pesanti persecuzioni diaboliche, culminate in calunnie e opposizioni da parte delle consorelle. Suor Maria fu costretta ad uscire dalla clausura, attraverso un documento della Santa Sede, a causa del suo stato di salute, ma soprattutto a seguito dei diversi tentativi di avvelenamento.
Suor Maria morì, nella casa paterna, il 24 luglio 1818, alla giovane età di trentasei anni. La mistica siciliana salì in cielo in fama di Santità e il suo corpo fu sepolto nel monastero, luogo nel quale avvennero, a seguito della sua morte, fatti prodigiosi. Le testimonianze di tali miracoli hanno contribuito all’apertura del processo di beatificazione. Oggi il suo corpo riposa nella Chiesa Madre di Corleone.
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Fabio Amicosante
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