Il convento deve lasciare spazio ad un cantiere, ma le religiose non ci stanno e manifestano il loro dispiacere in modo insolito.
Una sorta di “guerra” fra suore dello stesso ordine, le Sacramentine, ma di due città diverse, quelle di Milano e quelle di Genova. Le prime che vogliono sfrattare le seconde. Ma i cittadini non ci stanno ed hanno scritto anche al sindaco per cercare di trovare una soluzione.
Le suore Sacramentine di Milano hanno intenzione di sfrattare quelle di Genova. Le liguri, che gestivano un’attività sociale di inclusione attiva dal 2012, se l’impresa andrà in porto, dovranno lasciare la loro struttura per far spazio ad un cantiere. Ma i cittadini hanno detto no, tanto da lanciare anche una raccolta firme ed una petizione, organizzata dal Comitato “Piazza Leopardi” ed indirizzata al sindaco di Genova, Bucci.
“Nel bellissimo complesso monasteriale di Via Byron, risiedono dal 2012 le suore di Casa Raphael che affrontano percorsi riabilitativi psico-fisici e spirituali e forniscono assistenza e supporto a tantissime persone bisognose, come l’accoglienza di giovani migranti, la distribuzione di generi alimentari, il servizio di dog sitter ed altro ancora.
Nelle aree verdi annesse al monastero sono via via nati diversi progetti sociali tra i quali la riqualificazione degli appezzamenti di terreno pertinenziali divenuti orti collettivi e didattici. Inoltre sono stati organizzati piccoli spettacoli teatrali in collaborazione con la Scuola Media Barrili” – si legge sul post che accompagna la petizione online, lanciata su Change.org
I residenti del quartiere genovese di Albaro non ci stanno allo sfratto delle suore ed hanno deciso di iniziare la loro battaglia: “Questo prezioso luogo sociale, deve essere tutelato cercando una mediazione con la proprietà e un sostegno da parte del Comune e del Municipio per eventualmente trovare una ricollocazione in zona a Casa Raphael e agli Orti” – dichiarano i cittadini.
Lo sfratto dovrebbe partire il prossimo 30 settembre. Ma perché tutto questo? Le suore Sacramentine di Milano avrebbero intenzione di realizzare, al posto del monastero ora presente, una grande residenza per anziani, con annessi parcheggi. Questi parcheggi sorgerebbero, poi, al posto di una delle due aree verdi ora presenti.
Tutto ciò renderebbe anche inaccessibili gli orti cittadini e le suore resterebbero, così, senza monastero né casa.
Dal canto loro, anche le suore del monastero hanno attuato una loro protesta in canto: “Vorremmo restare”. Questo è il titolo del brano che, da qualche giorno, gira sui social e che è il loro modo, un po’ unico, di protestare alla decisione presa.
Fonte: tgcom24
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ROSALIA GIGLIANO
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