Pregare il santo rosario dona molteplici benefici, lo dice perfino la scienza. Quali sono gli aspetti benefici che si riscontrano con questa specifica forma di orazione?
Il mondo ci abitua a ricercare aspetti benefici e positivi in tutte le attività che si svolgono. Da ogni parte arrivano consigli su come beneficiare al meglio di ogni cosa.
Ma, lontano dal voler cercare un risvolto utilitaristico nella preghiera, il pensiero può andare anche a tutto ciò che di buono arriva quando si recita il santo rosario.
Questa preghiera, antica e sempre nuova, sorta intorno all’ XI- XII nelle abbazie cistercensi, dove i monaci per una questione di praticità vollero sostituire la recita dei 150 salmi con lo stesso numero di preghiere a Maria, è forse la forma di preghiera più diffusa nel mondo cattolico.
La preghiera del santo rosario: i notevoli benefici per chi la recita
Suddiviso in cinque decine intervallate da un Padre Nostro e una giaculatoria, il santo rosario contempla in ognuna un mistero riferito alla vita di Cristo o della Madonna.
Sono 5 anche le corone che comprendono ognuna i 5 misteri: Gloriosi, Gioiosi, Luminosi e Dolorosi. La preghiera del santo rosario anche se prevalentemente rivolta a Maria è essenzialmente cristocentrica. La Madre infatti indica e conduce al Figlio e così avviene attraverso sgranando la corona del rosario.
Mistero dopo mistero si medita sulla nascita, vita, insegnamento, morte e resurrezione di Gesù e sugli eventi più importanti avvenuti dopo la sua glorificazione. Ma tornando ai benefici che si ricevono dal recitare questa preghiera, quali sono e perché si può parlare di effetti benefici?
Il beneficio più importante: l’accrescimento della fede
Pregare è stare con Dio: non c’è nessun altro motivo per cui un cristiano deve accingersi alla preghiera. Pregando si coltiva una relazione con Lui. Questo non può che produrre innegabili benefici.
La scienza recentemente ha affermato come la recita del rosario abbia effetti positivi sul corpo riducendo il rischio di contrarre alcune patologie. Se anche fosse vero, non è certamente per questo che si prega. Gesù ha indicato, e i santi ci mostrano, che il rapporto con il Signore non è stabilito per la ricerca di un qualche beneficio.
Pregare per ottenere non viene dalla fede. Certamente nella preghiera oltre alla lode c’è la richiesta, la supplica, ma è solo perché con essa avviene una sorta di dialogo in cui umanamente si apre il cuore a colui che già sa tutto e ogni cosa di cui abbiamo realmente bisogno.
La psicologia afferma che la ripetitività della preghiera del rosario agisce come un rilassamento e favorisce per questo un allentamento dello stress. La spiegazione cristiana è ben più profonda. Tecnicamente può certamente avvenire un rilassamento fisico ed emotivo, ma non è in questa questione pratica la chiave di tutto.
Il maggior beneficio che dona la preghiera è una crescita nella fede. Pregando avviene un affidamento a Dio, un abbandono fiducioso alla volontà del Padre, e nello specifico del rosario, per mezzo di Maria, che inevitabilmente è bene.
L’abbandono fiducioso sgranando la corona del Rosario
Come ci ricorda l’evangelista Luca, Gesù “disse loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi” (Lc 18,1). Richiede quindi esplicitamente di pregare anche se questo può risultare stancante.
Tra i benefici della preghiera infatti c’è spesso quello di provare forti sentimenti di pace e di gioia, ma non è certo il motivo per cui si prega e l’obiettivo della preghiera. La preghiera, come ha detto il Signore appunto, può essere anche stancante, possono esserci periodi di aridità spirituale, condizionamenti esteriori che la rendono faticosa.
La chiamata è a pregare sempre e comunque ed è proprio per sviluppare quell’abbandono fiducioso così importante nella vita di fede. Significa mettere da parte se stessi e il proprio Io. Lo spogliamento di sé è la via per prendere piena consapevolezza della propria umanità e riconoscere Dio come Creatore e Padre e quindi voler stare con Lui.
La guida di Maria
La B.V. Maria da Madre di Dio e madre nostra ci conduce passo passo al Figlio. Rivolgersi a lei con la preghiera del rosario, ripetendo l’Ave Maria, questa bellissima e semplice orazione, produce tutti questi benefici che è meglio chiamare grazie.
Composta dal saluto angelico e dall’invocazione ad intercedere per noi peccatori nei momenti fondamentali della nostra, il presente e l’ora della nostra morte, l’Ave Maria, anzi le molte avemarie dette una dopo l’altra, predispongono l’animo in una condizione di abbandono e scostamento dalla propria personale volontà per aprirsi a quella divina.
Grande è nel corso dei secoli la devozione al santo rosario, perché il popolo di Dio ha profondamente avvertito la potenza di esso.
La propria volontà di stare con Dio aiutati da Maria è ricolmata di grazia e così si accresce un amore vivo e forte che si manifesta sia nella gioia che nei periodi di prova.