Congratulandosi per il lavoro svolto in questi anni, papa Francesco ha chiesto ai rappresentanti di ‘Telepace’ ricevuti in Sala Clementina di continuare ad essere la voce di chi non ne ha.
Nata 40 anni fa con l’intento di diffondere la parola di Dio e del Santo Padre nelle case degli italiani senza alcuno scopo di lucro, ‘Telepace‘ è ancora oggi un esempio mirabile di attenzione verso quelle persone che non hanno voce. Proprio in occasione del 40° anniversario dalla nascita dell’emittente, il Santo Padre ha ricevuto i collaboratori di Telepace in Sala Clementina per complimentarsi con loro e spronarli a continuare sulla strada intrapresa sin dall’inizio.
Telepace è una piccola realtà regionale che diffonde settimanalmente i messaggi del papa e che trasmette in diretta l’Angelus del mercoledì e quello della domenica nelle case degli abitanti del Lazio. Per scelta non è mai stata introdotta alcun tipo di pubblicità, il network infatti va avanti grazie alle donazioni degli ascoltatori e dei fedeli che apprezzano il servizio svolto. Tale scelta, che riprende quella delle prime comunità cristiane, viene sottolineata dal Santo Padre che anche per questo ritiene il lavoro di Telepace “Un servizio a Dio e all’uomo nella Chiesa”.
Papa Francesco ai rappresentanti di Telepace: “Siate voce per chi non ne ha”
Apprezzando l’intento ed il lavoro svolto fino ad oggi, come riportato su ‘AgenSir‘, papa Francesco incoraggia i sacerdoti a continuare su questa strada: “Telepace è nata piccola e circoscritta a poche province italiane, con un obiettivo ben preciso: essere voce di chi non ha voce. Vi incoraggio a continuare a perseguirlo”. Ma allo stesso tempo li avverte che la loro responsabilità in quanto divulgatori è gravosa, poiché gli strumenti di comunicazione sono un dono di Dio e bisogna che si ponga molta attenzione al messaggio che viene condiviso: “Soprattutto nel tempo attuale, in cui la cultura dello scarto lascia senza voce sempre più persone”, aggiunge in conclusione il pontefice.
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Luca Scapatello