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Opinioni e Approfondimenti

Coronavirus, invece di ubriacarci di Netflix riscopriamo Dio

La riflessione del vescovo filippino mons. Ruperto Santos ci invita a una riflessione. Come uso il mio tempo in quarantena? A cosa lo dedico, a cose futili o alla preghiera?

In questi giorni infatti, chi non lavora ha moltissimo tempo libero. Allora la domanda su come utilizziamo il nostro tempo diventa fondamentale. Ancora più se pensiamo di essere in Quaresima. In questi giorni infatti ci è richiesto di fare digiuno e privazioni.

Il tempo del virus usato per fare spazio al Signore

Questo tempo particolare può essere usato per fare spazio interiore al Signore, riconnettendoci a Lui e liberandoci da tutto il superfluo che normalmente occupa spazio nelle nostre vite. L’invito in particolare del vescovo di Balanga, capoluogo della provincia di Bataan nella regione filippina del Luzon centrale, è quello di non “ubriacarsi di televisione o di serie in streaming su Netflix”. Ma al contrario, di approfondire la conoscenza del Signore. Ad esempio, leggendo la Bibbia e trascorrendo così più tempo in compagnia della Parola.

Mons. Ruperto Santos, vescovo di Balanga – sourceweb

Il prelato infatti ha spiegato che molte persone oggi, ma in particolar modo i giovani, e anche i più piccoli, passando un gran numero di tempo su piattaforme online e social. Così il suo invito è di diminuire il tempo dedicato a questo tipo di attività per scegliere ad esempio letture che possano farci crescere nelle fede e farci diventare più forti nello spirito.

Lasciamo da parte il superfluo e apriamo la Bibbia

“Avendo tanto tempo libero in questi giorni ci dà la possibilità di dedicarne una parte considerevole a Dio… non solo alle trasmissioni tv favorite”, ha affermato il religioso. Per questo, in un momento in cui siamo chiamati a vivere il digiuno o a fare sacrifici come astenerci da qualcosa che ci piace particolarmente, l’isolamento dovuto all’emergenza sanitaria “giunge a proposito in questa stagione di sofferenza e auto-controllo”.

Una donna con la mascherina in un momento di preghiera – sourceweb

“Restare in casa è tempo concesso per sperimentare quanto ha vissuto Gesù nel deserto, immersi in momenti di solitudine e preghiera”, ha affermato il religioso. “Dedichiamo i giorni rimanenti della Quaresima a purificarci e a offrire le nostre opere di carità e di devozione a Dio, aiutando tutti noi quanti sono in situazioni di bisogno”, è il suo appello. Che non possiamo non fare anche nostro.

Giovanni Bernardi

Fonte: asianews.it

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