Lo hanno scoperto ‘Le Iene’, il giovane professava il proprio amore a Dio.
Settimana scorsa abbiamo temuto per qualche istante che si potesse verificare una strage simile a quelle che si sono verificate in Francia (l’ultima al mercatino di Strasburgo), Belgio e Inghilterra. Per fortuna il coraggio di un ragazzino ha permesso ai Carabinieri di intervenire in tempo e di fermare l’attentatore prima che potesse compire la strage. L’uomo era Ousseynou Sy, Senegalese con cittadinanza italiana e autista del pullman che avrebbe dovuto portare 51 studenti delle medie in palestra.
Deciso a mandare un messaggio ai conterranei e al governo, l’autista li aveva sequestrati, aveva legato i loro polsi e si dirigeva verso Linate per dare fuoco al pullman. Com’è finita è cosa nota, uno dei ragazzini ha chiamato le forze dell’ordine informandole dell’accaduto ed ha permesso che gli agenti salvassero la vita a tutti. Nei filmati che riprendono l’arresto, si nota uno degli studenti che corre verso la libertà e grida al mondo il proprio amore, tutti hanno pensato che si trattasse di una dichiarazione ad una compagna, ma la verità è leggermente diversa: il ragazzo si chiama Guglielmo ed il suo amore era spirituale.
Tutti erano rimasti colpiti da quella dichiarazione d’amore, comprese ‘Le Iene’ che qualche giorno dopo sono andate ad intervistare alcuni dei presenti. L’intento era quello di rintracciare l’autore del grido d’amore e, magari, aiutarlo a confessarlo alla diretta interessata. Dopo alcuni tentativi a vuoto, i giovani sono riusciti a rintracciare il “colpevole” e l’inviata del programma Mediaset lo ha raggiunto per un’intervista. Il giovanissimo Guglielmo, però, ha sorpreso tutti spiegando che la sua dichiarazione era per Dio: “Era rivolto al Signore perché io non sono mai stato un grande credente. Sul pullman eravamo tutti disperati ed ho voluto pregare; quando ci hanno liberati mi sembrava che si fosse avverata ed ho voluto ringraziare Dio”.
A quel punto l’inviata de ‘Le Iene’ gli chiede cosa avesse chiesto a Dio e Gugliemo risponde: “Di salvarci tutti, perché eravamo ragazzi innocenti che non avevano fatto male a nessuno”, quindi spiega di essere scappato dal finestrino e, mentre correva verso la salvezza, di aver urlato: “Dio ti amo”. La sera stessa il ragazzo ha pregato un’altra volta per ringraziare il Signore ed ora la sua fede tiepida sembra sbocciata definitivamente.
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Luca Scapatello
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