Città de Vaticano, 4 settembre 2016 – Madre Teresa di Calcutta è santa. Il Papa ha pronunciato la formula di canonizzazione e iscritto nell’albo dei santi la religiosa albanese, al secolo: Gonxha Agnes Bojaxhiu. Francesco ha letto la formula in latino e subito dopo c’è stato un applauso da parte dei 120mila fedeli presenti in piazza San Pietro, mentre le sue reliquievenivano incensate dal diacono. Madre Teresa è stata proclamata santa a 19 anni dalla morte e 17 dall’inizio della causa di canonizzazione. Il Pontefice ha esortato a imitare la santa albanese per attuare “quella rivoluzione della tenerezza iniziata da Gesù Cristo con il suo amore di predilezione ai piccoli”.
PAPA FRANCESCO – “Non esiste alternativa alla carità: quanti si pongono al servizio dei fratelli, benché non lo sappiano, sono coloro che amano Dio”, ha detto Papa Francesco nell’omelia. “La vita cristiana, tuttavia – ha specificato il Pontefice -, non è un semplice aiuto che viene fornito nel momento del bisogno. Se fosse così sarebbe certo un bel sentimento di umana solidarietà che suscita un beneficio immediato, ma sarebbe sterile perché senza radici. L’impegno che il Signore chiede, al contrario, è quello di una vocazione alla carità con la quale ogni discepolo di Cristo mette al suo servizio la propria vita, per crescere ogni giorno nell’amore”.
Madre Teresa di Calcutta “ha fatto sentire la sua voce ai potenti della terra, perché riconoscessero le loro colpe dinanzi ai crimini della povertà creata da loro stessi”. Papa Francesco ha inserito la forza nelle denunca dell’ingiustizia tra i meriti che hanno portato la suora dei poveri ad essere proclamata santa. “In tutta la sua esistenza – ha ricordato – è stata generosa dispensatrice della misericordia divina, rendendosi a tutti disponibile attraverso l’accoglienza e la difesa della vita umana, quella non nata e quella abbandonata e scartata. Si è impegnata in difesa della vita proclamando incessantemente che ‘chi non è ancora nato è il più debole, il più piccolo, il più misero’. Si è chinata sulle persone sfinite, lasciate morire ai margini delle strade, riconoscendo la dignità che Dio aveva loro dato”.
“Penso che forse avremo un po’ di difficoltà nel chiamarla santa Teresa, la sua santità è tanto vicina a noi, tanto tenera e feconda che spontaneamente continueremo a dirle ‘madre Teresa’”, ha detto Bergoglio in un inserto a braccio dopo averla consegnata come “modello di santità” a tutto il mondo del volontariato.
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