Nonostante il Coronavirus, la fede ed il volersi recare in Terra Santa resta sempre nel cuore di tutti i fedeli.
Anche se i viaggi verso i luoghi della Cristianità non sono ancora del tutto ripartiti, lo stato d’animo della Chiesa di Gerusalemme è positivo.
Terra Santa: le difficoltà per i pellegrinaggi
Andare in Terra Santa è un desiderio di molti cristiani. La pandemia ha fermato tutto e tutti, ma non di certo la volontà di continuare ad operare nei luoghi dove Gesù è nato, morto e risorto.
L’Arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme, racconta come vive la comunità cristiana in questo momento così difficile in Terra Santa: “I pellegrinaggi in Terra Santa sono quasi completamente fermi. In primo luogo, perché i confini sono ancora chiusi. Gran parte dei Paesi con i quali ci sono ancora relazioni richiedono la quarantena e questo naturalmente scoraggia i pellegrini”.
Monsignor Pizzaballa: “La preghiera ci aiuta in questo momento difficile”
La paura è ancora tanta e, questo, ha scoraggiato molti pellegrini, sia singoli che con pellegrinaggi organizzati: “Uno dei problemi attuali delle famiglie è quello di non poter partecipare alle liturgie: per ovviare alle difficoltà, i nostri parroci si sono attrezzati per rendere concrete delle forme di preghiera alternative […] Senza alcun dubbio, la preghiera è un sostegno umano e spirituale assolutamente necessario” – ha spiegato Monsignor Pizzaballa.
La preghiera: l’unico modo per sostenersi in queste difficili situazioni, anche quando tutto sembra vacillare. “Mettiamoci davanti al Signore per la preghiera d’intercessione. In questo momento, è il pane necessario del quale abbiamo estremamente bisogno, oltre al pane quotidiano. Noi siamo nella terra dove Gesù è risorto e siamo noi che dobbiamo conservare la visione pasquale della vita, fatta di croce ma anche di risurrezione” – ha spiegato l’Arcivescovo.
Monsignor Pizzaballa: “Qui Gesù ci aspetta”
Alla domanda su cosa ci si aspetta, nel prossimo futuro, per la Terra Santa, Monsignor Pizzaballa non ha negato un suo personale pensiero: “Abbiamo messo in conto che per circa un anno vivremo come stiamo vivendo ora […] I viaggi saranno più complicati […] Allo stesso tempo, però, in Terra Santa il pellegrinaggio avrà sempre la caratteristica fondamentale dell’incontro con Gesù nei suoi luoghi. Ciò non cambierà mai”.
La Terra Santa per scoprire e toccare da vicino i luoghi dove Cristo ha annunciato al sua Parola.
ROSALIA GIGLIANO
Fonte: vaticannews.va
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