La notizia ha lasciato esterrefatti, il cardinale, uomo chiave del processo di riforma delle strutture curiali della Santa Sede, è stato improvvisamente cacciato. Ma da chi?
Il motivo è ancora oscuro, ma è possibile fare una valutazione sul percorso che ha portato a questo imprevisto e incredibile colpo.
Secondo quanto affermano le prime ricostruzioni, che però si fermano sulla soglia dell’ipotesi e non dell’ufficialità, le dimissioni dell’importante figura vaticana sono la conseguenza di una situazione scomoda che si era venuta a creare all’interno della Santa Sede.
Il retroscena delle dimissioni del cardinale
In particolare dopo l’ispezione dell’arcivescovo di Chicago, il cardinale Blaise Cupich, all’interno della struttura di cui il religioso era guida. Cupich infatti da giugno ha guidato un team di tre ispettori chiamati a valutare le attività del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale.
Tuttavia il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni aveva spiegato che “la visita al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale si colloca nel contesto di un normale esame dell’attività dei dicasteri, volto ad acquisire una rappresentazione aggiornata delle condizioni in cui operano”.
Il porporato in questione è il ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson, fatto cardinale da Papa Benedetto e di cui nello stesso anno il Daily Mail aveva detto: “Se Dio volesse vedere un uomo di colore anche come papa, grazie a Dio”. Dopo la rinuncia di Benedetto XVI diversi analisti avevano ipotizzato che il prossimo Papa potesse essere lui.
Un uomo chiave della riforma vaticana
Turkson è stato fino a questo momento un uomo chiave della riforma del Vaticano e del Papa stesso, su temi come il cambiamento climatico e la giustizia sociale, e per questo la notizia sorprende e non poco, creando un vero e proprio terremoto. Ed è anche l’uomo simbolo della Chiesa africana insieme al cardinale Robert Sarah, che ora resta quindi l’unico “papabile” africano.
Il dicastero che Turkson guidava è stato istituito da Papa Francesco nel 2016 per fare confluire e competenze dei Pontifici Consigli per la Giustizia e la Pace, Cor Unum, della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, e quello per gli Operatori Sanitari e per la Pastorale della Salute.
La struttura accorpa in sé tutte le tematiche che riguardano l’impegno sociale della Chiesa, dalla crisi ecologica al tema dei migranti. E persino il Papa, che ha voluto tenere per se la guida specifica della struttura che si occupa delle migrazioni, ne fa parte. Sembra quindi, senza dubbio, il segno del fatto che se a suo avviso le cose non funzionano, il Papa non ci mette molto tempo a cambiare, anche se si tratta di persone di sua “fiducia”.
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Tra le cause, si escludono però problemi finanziari, visto che il dicastero aveva superato ogni esame sul budget, che era risultato in linea con la riduzione dei costi voluta dal Papa, passando dai 5 milioni circa di spesa ai 3,5. Di conseguenza, non si conoscono le cause, ma si è certi che si tratta di un fulmine a ciel sereno per la Santa Sede. Peraltro, la notizia è trapelata proprio il giorno del compleanno del Pontefice, data in cui Turkson aveva twittato che è un “una benedizione” servire sotto di lui.