Chiedetegli di pregare con voi! Iniziate con una semplice Ave, o Maria; vedrete che rimarranno a bocca serrata e capiranno di che pasta siete fatti.
Perché loro non potrebbero pregare con voi? Semplice, non riconoscono la Trinità, dunque nemmeno la divinità di Gesù e, conseguentemente, la maternità di Maria non ha nessun senso per loro.
Notate bene che nemmeno i nostri fratelli musulmani osano disprezzare Maria, la tengono, anzi, in gran conto!
Per il resto delle virtù richieste ad un cristiano, non si comportano meglio, in realtà. In merito alla carità verso il fratello, per esempio, svelano tutta la loro acredine, quando si parla di coloro che si sono allontanati dalla setta.
Saragozza, in Spagna ha ospitato un Incontro Nazionale sulle Sette, promosso dall’Associazione Latinoamericana per la Ricerca sugli Abusi Psicologici (AIIAP), in cui si è ampiamente parlato anche del tema: “I Testimoni di Geova: contesto, impatto e processo di uscita”.
La Spagna vanta anche l’Asociación Española de Víctimas de los Testigos de Jehová (Associazione Spagnola delle Vittime dei Testimoni di Geova), nata per coloro che, essendo usciti dal gruppo dei Testimoni di Geova, ora sono additati come appestati o peggio.
Enrique Carmona è il segretario dell’Associazione, nonché ex testimone di Geova, dunque, sa bene come possa essere traumatico riuscire ad uscire dalla setta. Coloro che abbandonano il gruppo vengono definiti come malfattori e considerati come se fossero morti, anche per i parenti più stretti.
“In genere, le persone diventate testimoni di Geova sono individui con inquietudini religiose e il desiderio di aiutare il loro prossimo, sia che siano nate come tali che se si sono avvicinate attraverso la promozione di casa in casa o in altro modo”. Tutto ciò che si apprende nel gruppo serve ad apparire generosi e detentori della verità, ma solo al fine di far convogliare più gente possibile.
Quello che viene insegnato e condiviso, poi, diviene “un ricatto puro e semplice nei confronti della famiglia degli espulsi”.
La setta “crea un ambiente di odio e rifiuto dell’individuo definendolo apostata o sleale, introducendo nel gruppo idee negative nei confronti degli individui attraverso aggettivi spregiativi”.
Il fine è la “disconnessione assoluta dalle famiglie. Effettivamente, hanno ordinato la morte sociale a genitori, madri, fratelli… che abbandonano la congregazione”.
Antonella Sanicanti
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