Potente testimonianza davanti a papa Francesco di un ex satanista entrato in seminario dopo anni passati nella oscurità delle tenebre.
Il giovane ha raccontato di un cammino di conversione che non poteva essere più drastico. Spiegando come il satanista di un tempo sia arrivato a chiedere il battesimo e adesso si prepara a diventare prete.
Lo scorso venerdì (25 agosto) Papa Francesco si è videocollegato con San Pietroburgo in occasione del Festival della gioventù cattolica russa (tenutosi dal 23 al 27 agosto). Nella Federazione Russa i cattolici sono una minima parte (circa lo 0,1%) e, come ha detto qualcuno, sono “tollerati” dal patriarcato di Mosca che in passato non ha lesinato loro accuse di proselitismo.
Del resto è ben noto che, piaccia o meno, una delle principali tentazioni della tradizione ortodossa è il cosiddetto «filetismo» (dal greco phyletismos ossia “tribalismo”). Ovvero la tendenza a costituirsi come religione nazionale, in nome di una stretta unione tra Chiesa e Stato. Come se la fede fosse una eredità culturale (sono ortodosso perché sono russo) e non una libera adesione individuale. Non siamo distanti, ha scritto Vittorio Messori nel suo ultimo libro La luce e le tenebre, da quelle fedi dove «non c’è distinzione tra religione e politica, tra fede e Stato».
Le difficoltà di un Papa profeta di pace in un tempo di guerra
Un contesto difficile, dunque, esacerbato dal conflitto in Ucraina. Il Papa, è cosa nota, preme per la fine delle ostilità e ha lanciato la sua «offensiva di pace» cercando di mantenere una non facile posizione di «equivicinanza» tra le due parti coinvolte nella sanguinosa guerra cominciata il 24 febbraio 2022.
Dunque Francesco, pur ribadendo costantemente la sua vicinanza e la preghiera per la «martoriata Ucraina» non per questo vuole giocare un ruolo da partigiano (o, meglio, da cappellano) dell’Occidente e pur condannando la guerra di aggressione non si accoda alla demonizzazione della Russia diffusa dalla propaganda occidentalista.
Posizione scomoda, la sua, che come è facile intuire lo rende spesso e volentieri il parafulmine delle opposte propagande. Come è successo anche questa volta, dove si è sfiorato il caso diplomatico con Kiev (come in altre occasioni con Mosca) perché Francesco nel rivolgersi ai giovani cattolici russi in videocollegamento li ha invitati a essere degni eredi della «grande Madre Russia», senza mai rinunciare all’eredità della «grande Russia dei santi, dei governanti, la grande Russia di Pietro I, Caterina II, quell’impero – grande, illuminato, [Paese] di grande cultura e grande umanità».
Parole che, nel clima tesissimo della guerra, hanno provocato una dura reazione da parte ucraina. Del resto frizioni analoghe non sono mancate nemmeno col Cremlino quando Francesco ha detto cose poco gradite invece a Mosca.
Da Satana a Cristo: la potente testimonianza di un seminarista russo
Peccato che l’ennesima polemica legata alla guerra in Ucraina abbia fatto passare in sordina la testimonianza resa proprio davanti a Francesco da un seminarista con una storia a dir poco tormentata alle spalle. Il suo nome è Alexander Baranov, 34 anni, a lungo satanista prima di entrare in seminario. A dare notizia della sua testimonianza è stata l’agenzia AciPrensa.
«Mi chiamo Alexander, ho 34 anni. E solo dieci o dodici fa ero il più lontano possibile dalla Chiesa. Ero un satanista, partecipavo a riti occulti, facevo e dicevo tante cose non molto buone», ha raccontato il 34enne davanti al Papa e ai partecipanti al X Incontro della Gioventù Cattolica Russa. Da cinque anni Alexander ha chiesto il battesimo entrando così nella Chiesa Cattolica. Rinato a vita nuova, adesso è al secondo anno di seminario dopo aver ricevuto la chiamata al sacerdozio.
Cristo, la luce che salva dalle tenebre
La grande missione che la Chiesa di Cristo può offrire al mondo, ha detto l’ex satanista, è «portare una persona fuori dalle tenebre. Almeno così è stato nella mia vita». Esperienze come «la paura, il dolore della perdita, l’esperienza della propria debolezza, la violenza vissuta, il trauma», ha aggiunto Alexander, possono spingere le persone tra le braccia dell’oscurità, anche fin dalla più tenera età. Generando così una sensazione di oscurità e un senso di indegnità, facendo sperimentare un vero e proprio odio verso se stessi e verso Dio.
Una esperienza di «reale oscurità» che può essere aggravata da pratiche come la superstizione e l’esoterismo, ha avvertito il seminarista russo. «Guardiamoci intorno: quasi una persona su due cerca di controllare la sua vita con le superstizioni, dal filo rosso in mano al malocchio fino all’astrologia e cose ancora peggiori. Tutto questo è un modo di fare a meno di Dio», ha detto Baranov.
Gesù, unico guaritore
Queste tenebre, ha proseguito il giovane, possono raggiungere «forme abbastanza estreme». Le situazioni possono arrivare a un punto tale «che ci vuole un vero miracolo biblico per ricondurle alla luce».
Tuttavia, ha sottolineato Alexander, «da questa stessa oscurità Cristo, se glielo permettiamo, attraverso la Chiesa può far uscire una persona. Come ha fatto uscire gli indemoniati dalle tombe. Come mi ha portato fuori, come mi ha liberato e mi ha mostrato una strada differente».
«Cristo può mostrare che nonostante la debolezza, nonostante il dolore, nonostante tutte le esperienze negative, sei degno di vita, di salvezza e di amore. E bisognerebbe parlarne, vale la pena proclamarlo, vale la pena viverlo», ha affermato l’ex satanista diventato seminarista. «Cristo davvero guarisce, conduce davvero dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, da Satana al Padre», ha concluso la sua testimonianza Alexander.