Una straordinaria testimonianza mostra come le strade del Signore siano davvero infinite. E che non bisogna mai smettere di sperare nella Sua presenza, anche nei momenti più bui.
La storia di Miguel è molto forte e significativa: non aveva fede e nella sua ricerca di Dio si è imbattuto nell’occultismo. Oggi, a 40 anni, marito e padre di famiglia, ha deciso di rendere pubblica la sua testimonianza, diffusa dal sito dell’Opus Dei. In questa, spiega chiaramente che cercava Dio nei posti sbagliati, ma che allo stesso tempo ha avuto la fortuna di incontrarlo anche dove non avrebbe, purtroppo, mai immaginato: nella Confessione e nella sofferenza causatagli dal cancro.
Miguel aveva perso la fede nel Signore, ma era grato alla sua famiglia
Nel suo racconto Miguel spiega: “A 22 anni avevo perduto la fede, ma andavo alla ricerca di Dio”. Miguel è infatti nato in una famiglia normalissima, con due fratelli. Si è sempre sentito riconoscente per l’educazione ricevuta. “Mi hanno sempre saputo spronare nei momenti giusti”, dice.
A un certo punto della sua gioventù si trasferì in Francia, per inseguire la passione per i cavalli. In quel periodo, da tempo non andava più in chiesa. Le sue occupazioni riguardavano infatti principalmente i cavalli, e i suoi maggiori interessi erano quelli di passare le serate in compagnia degli amici. “Ho avuto varie fidanzate, ed ero convinto che non mi sarei mai impegnato nel matrimonio. A 22 anni avevo perso la fede”, racconta.
Nonostante tutto, Miguel andava alla ricerca del Signore
Nello stesso momento, però, specifica: “andavo alla ricerca di Dio”. A questo punto subentra il terribile inciampo dell’occultismo. Durante questa sua ricerca, infatti, il ragazzo purtroppo si imbatté in “un’astrologa medium, perché si diceva che aiutasse molte persone”.
Una volta la medium gli fece una richiesta che però appare molto strana. “Tra i tanti suggerimenti che mi ha dato, uno mi ha sorpreso: andare a Messa per nove giorni di seguito”. Lui ci andò, però capì che c’era una ragione ben precisa perché ce lo stavano mandando. “Le streghe ti mandano a Messa, ma non ti parleranno mai di Confessione”, gli fece notare una persona.
Lo sfortunato incontro con una medium, e quella sua strana richiesta
Dopo quella frase, non poteva smettere di pensarci, e finì per recarsi in cerca di un confessore. “Un giorno, a metà del 2011, su invito del cugino di quella che oggi è mia moglie, sono andato a pranzo con padre Hugo. Quella conversazione con un sacerdote ha avuto un impatto enorme su di me”.
Miguel in quell’occasione ritornò a contatto con il Sacramento della Riconciliazione. “In quell’incontro gli ho chiesto immediatamente di confessarmi. In quella Confessione ho perso una tonnellata. Ho capito che fino a quel momento avevo vissuto nell’oscurità”.
Il dialogo con il sacerdote che portò grandi frutti nella sua vita
Quella conversione portò grandi frutti nella vita del giovane. Il rapporto con la sua futura moglie, con cui oggi ha tre figli, migliorò incredibilmente. “Già prima di convertirmi sentivo che Maria (la moglie, ndr) era la persona con cui sarei stato per il resto della vita. E Dio mi ha confermato che la mia vocazione era quella”.
Non fu però subito tutto rose e fiori. Subito dopo il ritorno alla Chiesa, Miguel capì che non stava procedendo nel verso migliore. “Il peso della mia vita passata e le tendenze che lottavano contro il mio desiderio di una vita diversa – molte delle quali riuscivo a malapena a individuare – non mi permettevano di migliorare”.
Miguel capì: aveva bisogno di aiuto. Cominciò a vivere per il Signore
Anche in quella occasione, cominciò a realizzare che aveva bisogno di aiuto. Così decise di cominciare a vivere la santificazione nelle attività normali della vita quotidiana, come nel lavoro. Entrò nell’Opus Dei. L’obiettivo della sua vita era diventato quello di collaborare con Dio per la salvezza delle anime.
Nel 2019 però arriva infine il duro colpo. I medici diagnosticarono un mieloma multiplo, un tipo di cancro del sangue per il quale non esiste ancora una cura. Subito il suo pensiero andò al Signore. “Quello che mi è venuto subito in mente è che se Gesù si è donato ed è morto per me, perché io non devo soffrire per Lui?”.
L’arrivo della malattia. Fu così che però il Signore parlò al suo cuore
Fu così proprio in quel momento di grande dolore, che comprese una verità molto importante. “Sicuramente sarà per il mio bene, per la mia salvezza e per quella della mia famiglia. E allora non ho mai avuto paura, non sono mai stato disperato né arrabbiato”. Quell’esperienza dura della malattia lo aveva segnato nel profondo, ma è proprio lì che Miguel riuscì ad afferrare nel profondo l’idea che la sua vita, alla luce di quella sofferenza, aveva acquistato un nuovo valore.
“Mi univa come mai prima a Gesù, potevo pregare e offrire tutto questo per tutti quelli che amo, per la Chiesa e per l’opera”. Durante il suo ricovero successivo in ospedale, all’Istituto Portoghese di Oncologia di Lisbona, fece la conoscenza del cappellano ospedaliero, padre Custódio. Così cominciò a comunicarsi ogni giorno.
Il sostegno della preghiera, e la vista della grazia del Signore
“Le tantissime persone che hanno pregato per me sono state e sono il mio sostegno, come la nostra amatissima Madre, Maria Santissima”, racconta nella sua testimonianza. Nonostante la malattia, infatti, oggi Miguel è profondamente lieto, perché ha trovato il Signore. Così nella sua vita si è realizzato un vero e proprio miracolo, quello dell’amore del Signore che anche nelle sofferenza non lascia mai soli i suoi figli.
“Arrivare a una sfida così difficile nella vita e poter dire che sono felice, profondamente felice, non ha spiegazione. Cosa potrà essere se non la grazia di Dio?”.
Giovanni Bernardi