La cartomanzia è tutt’altro che una pratica innocua e senza effetti: questa storia conferma che la cosiddetta magia bianca è pericolosissima.
Con le pratiche magiche si evocano potenze e forze oscure. E si illude chi crede di poterle controllare. Sono sempre queste energie maligne a condurre il gioco e a incatenare anche quelli che le hanno invocate. Lo testimonia il racconta di una ex maga convertita a Cristo.
Non si finirà mai di insistere sulla estrema pericolosità delle pratiche magiche e dei tarocchi. E chi meglio può testimoniarlo di una ex cartomante? A mettere in guardia contro cartomanzia e magia – e a aprire gli occhi sul cuore di tenebra, sulle potenze oscure e maligne a cui queste pratiche spalancano la strada – c’è la testimonianza impressionante resa da Zita Michielin, ex maga e cartomante, durante una puntata di «Vade retro», la trasmissione condotta da David Murgia su Tv2000.
La signora Michielin spiega come sia finita a fare la cartomante quasi per caso, quando lavorava in un call center. Un giorno le passano la telefonata di una donna che vuol farsi leggere le carte. Zita non sa nulla di tarocchi e di occultismo. Ma la telefonata gliela passano ugualmente. A quel punto si improvvisa cartomante: prende il mazzo di carte dei tarocchi e, racconta, «ho cominciato a parlare, a dire delle cose, quello che mi veniva, le immagini che vedevo le esplicitavo».
Una curiosità malsana
E con sua grande sorpresa, si accorge che malgrado stia letteralmente parlando a vanvera è riuscita a “indovinare” diversi fatti personali della donna dall’altra parte della cornetta. A quel punto quella singolare esperienza la incuriosisce. Vuole capirne di più su questo mondo dell’occulto. Così comincia col procurarsi un mazzo di tarocchi e si getta avidamente sul libriccino con le informazioni per conoscerli. Quella sete di conoscere, capirà in seguito, non era altro che la sete di un Dio ricercato però nel posto sbagliato.
«Per cui ho cominciato con i tarocchi, poi tutto quello che mi capitava sotto mano oppure lo cercavo, per trovare risposte a una fame interiore che avevo. Io non sono mai stata religiosa, non sono mai andata in chiesa, non avevo conoscenze oltre il catechismo di quando ero piccola». «Ero alla ricerca perché quando si ha questa fame … abbiamo bisogno del di più e da qualsiasi parte lo trovi se non hai già qualcosa in mano … ti ci butti».
Come nasce una cartomante di professione
Col tempo la passione e l’interesse per la cartomanzia crescono al punto che Zita decide di farne una professione vera e propria. Si apre una linea privata a pagamento per fare i tarocchi. Ed è attraverso le richieste e i racconti dei clienti che apprende di un mondo “altro”: un mondo di forze invisibili manipolate dai maghi per soddisfare i desideri dei propri “clienti”. Per lo più le richieste le arrivano nel campo di amore, salute, lavoro. Lei è convinta che facendo muovere queste forze si possa fare del bene, aiutare le persone più deboli o in difficoltà.
In breve, cade in pieno nel tranello della magia bianca. Inoltre diventa sempre più “brava” nel mestiere di cartomante. «Ero arrivata al punto – racconta – di non usare più le carte, e di percepire la persona dal tono di voce, dal timbro, mi venivano spontanee certe risposte, era come se io entrassi nella persone e vedessi la loro situazione. Per cui quello che usciva da me era sempre per prenderla da sotto la persona e innalzarla. Io ero convintissima di fare del bene».
Cartomante con un crescente senso di oppressione
E così in tanti cominciano a rivolgersi a lei. Tante persone che soffrono nell’animo e nel corpo e che Zita crede di poter aiutare grazie ai “poteri magici” che crede di aver acquisito, grazie alla forze che sente fluire attraverso le sue mani e di cui vede gli effetti pratici, molto concreti.
Succede però che quel sentimento di onnipotenza sempre crescente non dà affatto pace al suo cuore. Zita spiega di come si sentisse oppressa, costantemente stanca anche fisicamente, del clima di pesantezza e tensione che si respirava in casa. Per non parlare di fenomeni inquietanti come le lampadine che esplodono da sole…
Una ricerca ossessiva di risposte e i primi dubbi
Sta di fatto, prosegue nel suo racconto, che «dopo quest’esperienza io ho cercato risposte dappertutto. Ho cominciato con i cristalli, lo studio dell’energia, lo studio dei chakra». La sua fame di cose occulte la rende onnivora. Divora di tutto alla ricerca di qualche appiglio. «Ho studiato tutto quello che poteva darmi risposte. Sono entrata in Scientology, ho fatto yoga, tutte quelle cose che mi consentivano di ampliare un lato che non conoscevo. Ricevevo le persone a casa, passavo una mano vicino alla persona per sentire la sua energia, sentire dove aveva male senza che lei me lo dicesse, sentire dove le sarebbe successo qualcosa a livello fisico anche in futuro». «Percepivo le cose. E tutto questo mi permetteva di aiutare le persone, ero convintissima. Tutto quello che ampliava le mie conoscenze io ci andavo dentro».
Comincia ad avere i primi dubbi sulle tecniche magiche quando si accorge della mancanza di equilibrio di un uomo che si era sottoposto a una sua seduta, passato di colpo dalla depressione più nera a un’euforia altrettanto preoccupante. Questa evidente carenza di equilibrio comincia a farla pensare.
La «bomba» nella testa
Finché non arriva il giorno in cui tutto cambia per lei. Dio la sorprende con quella che Zita definisce una «bomba» nella testa. Accade durante una seduta a casa, quando improvvisamente si trova a pronunciare una frase del Vangelo: una reminiscenza della sua infanzia mai più letta né sentita dai tempi dell’infanzia. «Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!».
Questa frase (è il Vangelo di Matteo 15, 11) la sconvolge nel profondo e le cambia letteralmente la vita. Zita decide così di disfarsi di tutti gli oggetti occulti che per lei erano diventati uno strumento di lavoro. La grazia di Dio le ha aperto finalmente gli occhi. «Ho capito che se non passi per l’amore puro, se non vai direttamente alla fonte di un Dio che non è il Dio della New Age dove io sono Dio, ma che vai direttamente dal Padre, da Gesù Cristo, se non vai direttamente lì, quello che ti arriva può essere di tutto. Quando ho capito questo ho buttato via tutto: tarocchi, pendolino, cristalli. Ho buttati via tutto. Ho capito che anche il male può fare miracoli, io convinta di fare il bene … e non sapevo che questa forza non ero io a gestirla».
Salvata da Cristo
Abbandonare la cartomanzia e le sue menzogne è una liberazione per Zita. I malesseri fisici e psicologici che la opprimevano si dileguano come neve al sole. Senza quei pesi non soltanto si sente più leggera, ma riscopre anche la sua condizione di creatura amata e custodita dalla presenza benevola di Dio Padre: «In casa mia – spiega – non scoppiavano più le lampadine, succedeva questo… C’era sempre un clima di tensione. C’era una stanchezza cronica mia, una pesantezza interiore mia, non ero libera».
Quello che succede dopo è tutt’altra musica. «Oggi – continua – mi sento di volare, oggi per aiutare le persone ho scoperto la preghiera, questa parola che quando io la sentivo mi giravo, non capivo, non capivo la potenza che c’è dietro la preghiera. La relazione immediata con Dio Creatore ti accorgi che è sempre lì è sempre stato vicino, non mi preserva però mi custodisce. Io guardo alla mia vita e adesso vedo che c’è sempre stato anche se io non me ne rendevo conto. Mi ha portata giorno dopo giorno, affanno dopo annaffio, sbaglio dopo sbaglio, dolore dopo dolore … mi ha portata alla Sua Luce che io neanche immaginavo esistesse».
Pentimento e perdono
Il sentimento di gratitudine in lei si accompagna alla coscienza del male commesso attraverso le pratiche magiche. Un pentimento e un dolore sinceri si fanno largo in Zita, spingendola a pregare per le persone che si sono rivolte a lei e a invocare il loro perdono. «Quando mi è arrivata la grazia ho bruciato tutto, perché ho scoperto il pericolo che ci sta dietro. Ho capito che ero in pericolo pure io: ero in pericolo e mettevo in pericolo chi veniva a farsi le carte da me. Chissà quanto quanto dolore, quanto male possa aver fatto a livello spirituale alle persone. Io sto chiedendo a Dio di aiutare le persone che io pensavo di avere aiutato. Magari a livello spirituale gli ho fatto dei danni. Chiedo scusa».
Infine l’avvertimento: «Attenzione perché il diavolo ti dà la mano ma poi ti ruba il braccio. Ti ruba, ti inganna, ti fa vedere belle le cose che non sono belle. Queste entità scure ti vogliono dalla loro parte».