C’è stato un periodo in cui gli storici ipotizzavano che Gesù Cristo fosse una figura di pura finzione e che in realtà fosse la summa di una serie di racconti orali trascritti nei vangeli così come l’Iliade (mi si passi il paragone in quanto non unico ma di sicuro il più celebre nel genere). Questa convinzione, però, è stata poi abbandonata grazie al ritrovamento di vangeli sempre più antichi ritenuti autentici (o riferimenti a questi in opere letterarie o storiografiche) che confermano quanto scritto in quelli attuali, ma anche grazie al ritrovamento di scritti extra biblici sia cristiani (le lettere paoline ad esempio), poi inseriti nel corpus del Nuovo Testamento, che non cristiani (cenni agli accadimenti narrati nei vangeli da parte di storici e rabbini).
Insomma nessuno studioso serio pone più in dubbio l’esistenza storica di Gesù di Nazareth né la sua esecuzione per mano dell’impero romano. In realtà secondo lo studioso B.D. Ehrman, docente del Nuovo Testamento all’università della North Carolina, non c’è stato bisogno di aggiungere le fonti extra cristiane per dare credibilità alla storia narrata dai vangeli: “Sono bastate a convincere quasi tutti gli studiosi che si sono anche solo interessati al tema. Non parliamo infatti di un unico vangelo che, verso la fine del I secolo, riportò gesta e parole di Gesù, ma di un certo numero di vangeli”.
I numerosi vangeli a cui fa riferimento Ehrman ovviamente non sono solo fonti di prima mano (Vangeli stessi), ma anche fonti di seconda mano, ovvero scritti non religiosi che citano testi sacri che sono andati persi con il tempo: “Ancora più degno di nota è il fatto che quelle testimonianze indipendenti attingano a un numero relativamente ampio di scritti antecedenti, vangeli che non ci sono pervenuti ma sono quasi certamente esistiti. E’ stato dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che alcuni di essi risalgono come minimo agli anni Cinquanta dell’era volgare e sono, a loro volta, indipendenti uno dall’altro”.
Le fonti non cristiane a cui si riferisce il professore della North Carolina non aggiungono ulteriori dettagli agli scritti biblici, né attestano la divinità di Gesù di Nazareth, si limitano a confermare che gli avvenimenti narrati nei vangeli non sono frutto della fantasia di alcuni scrittori, come confermato dallo studioso spagnolo J.M. Garcia nel suo ‘Il protagonista della storia. Nascita e natura del cristianesimo’ in cui scrive: “Queste fonti si oppongono categoricamente a ogni tentativo, passato e recente, di ridurre Gesù di Nazareth a pura finzione. Gesù non è il risultato della fantasia di alcuni falsari, che hanno creato questo personaggio fondendo tra di loro racconti mitici e informazioni derivanti dalle religioni pagane. A differenza dei miti, le notizie su Gesù e il cristianesimo nascente precisano tempi e luoghi, parlano di avvenimenti storici. Va pertanto dedotto che le concezioni pagane non stanno alla base della fede cristiana”.
Di seguito vi citiamo quelle più importanti:
-50 D.C., Tallio prova a spiegare scientificamente l’oscuramento del cielo dopo la morte sulla croce di Gesù Cristo.
-73 D.C. , Mara Bar Serapion conferma la morte sulla croce di Gesù.
-112 D.C., Plinio il Giovane parla della fede cristiana e dice che i suoi seguaci adoravano Gesù Cristo “Come fosse un Dio”.
-115 D.C. , Svetonio spiega come i cristiani parlino di Gesù come fosse ancora in vita. Il famosissimo Tacito conferma che Gesù è stato ucciso nello stesso modo in cui viene descritto nei Vangeli.
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