La misura precauzionale di sospendere le Messe feriali a Torino ha sorpreso Cesare Nosiglia, Arcivescovo metropolita. Eppure, in altri luoghi di aggregazione, si continua a circolare.
Cesare Nosiglia, Arcivescovo metropolita di Torino, è intervenuto sulla delicata questione delle misure precauzionali prese nel territorio piemontese. Le Messe feriali, dunque fino al sabato, sono state “escluse dai servizi essenziali”, perciò si è scelto di fermarle, fino al rientro dell’emergenza “coronavirus”. Ciò che sorprende in particolar modo, è che non si permettono concentrazioni di persone in Chiesa, mentre negli altri luoghi pubblici sì. L’Arcivescovo ha infatti fatto riferimento a supermercati, autobus e mezzi di trasporto in generale, luoghi in cui la concentrazione di persone è molto elevata.
Nel contesto di un’intervista incentrata sull’argomento dei “servizi essenziali”, il Vescovo ha voluto precisare, senza voler fare alcun tipo di polemica: «Capisco che la gente ha bisogno di comprare la frutta, la verdura e la carne. E deve avere il diritto a muoversi. Però non vorrei che passasse un concetto che è sbagliato. Non vorrei che il supermercato o il bus venga considerato come un servizio essenziale, mentre la Messa venga considerata come un di più. Se c’è bene, se si può fare bene, altrimenti pazienza. Non è così. Me lo sono sentito dire da diverse persone in questi giorni, fedeli e no» (fonte: la Repubblica).
Secondo Nosiglia, limitare la presenza di fedeli nelle Messe feriali è sorprendente. La partecipazione settimanale alla Santa Messa prevede, genericamente, un numero limitato di persone, anche se la funzione è molto sentita dai fedeli. Per i funerali è diverso, infatti l’Arcivescovo si trova d’accordo: «Noi per primi abbiamo invitato a limitare le presenze e a differire il ricordo della persona cara più avanti. Sulla messa è diverso» (Ibid).
Seppur in stato di emergenza, è giusto tener conto delle esigenze dei fedeli. La Santa Messa non è un optional. In questo caso Nosiglia si è reso portavoce del pensiero dei fedeli, che pur accogliendo le norme precauzionali, hanno richiesto che si tenesse in qualche modo conto del fatto che la Santa Messa è un’esigenza. L’immagine della Chiesa vuota, ha ribadito l’Arcivescovo, è un’immagine che fa riflettere.
Al momento sono state bloccate le funzioni settimanali, dunque, per quanto riguarda la Santa Messa della domenica non ci sono variazioni. «Sarebbe un vero problema per i fedeli, un problema molto serio». Nella speranza che rientri presto lo stato di emergenza, si può pensare a un’alternativa per rivedere le misure precauzionali al fine di garantire lo svolgimento della Santa Messa.
Fabio Amicosante
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