Una notizia sconvolgente fa il giro dei Tg e del web in poche ore.
L’allarme arriva da Torino, una città chiacchierata spesso, perché considerata storicamente massonica. Stavolta però, ciò che è accaduto, poco ha a che fare con il satanismo, piuttosto vede come protagonisti dei ciarlatani criminali che, fingendosi esperti di occulto, in grado di curare malocchio e di praticare riti magici, organizzavano sedute e cerimonie in cui narcotizzavano le donne e le stupravano, davanti a spettatori complici.
Le indagini degli investigatori hanno smascherato tutta la gerarchia criminosa che annoverava il ruolo del maestro, quello dei catalizzatori, delle ancelle e delle vestali, ossia le vittime sacrificali. Tutto era allestito con dovizia di particolari e studiato a tavolino per ingannare, raggirare e soggiogare le vittime predestinate.
Nel covo sono stati ritrovati i manuali utilizzati dai maghi improvvisati: il “Manuale pratico di magia” e “L’oracolo di Paracelso”, nonché le formule dei riti, tarocchi e Ching, amuleti e pendoli. Sono stati poi ritrovati foto e video sei misfatti.
Paolo Meraglia di 69 anni, Biagino Viotti di 73 anni e un ragazzo di 19 anni sono stati arrestati immediatamente e su di loro pesano gravissime accuse di stupro di gruppo.
Pare proprio che la denuncia sia partita dall’ex ragazza del giovane diciannovenne, che ha solo 17 anni, quindi è anche minorenne, e che purtroppo era caduta vittima della gang.
I suoi stupri -orribile anche solo a pensarlo- avvenivano alla presenta di altra gente e anche della madre del ragazzo.
Si ipotizza, al momento, che le vittime potrebbero essere una ventina e si cerca in ogni modo di individuale per completare le imputazioni.
Come la giovane ragazza, speriamo che altre trovino il coraggio di farsi avanti e denunciare queste persone, recandosi al Centro anti-violenza del Comune di Torino.
Speriamo vivamente che le vittime comprendano che ciò che è accaduto non aveva nulla a che fare con lo spirituale, ma era solo frutto della mente contorta e malata di persone senza scrupoli, davanti alle quali nessuno dovrebbe intimorirsi, ne tanto meno sentirsi annientata.