Dopo domani sarà il giorno – Ognisanti – in cui tutti gli italiani si riuniranno nelle chiese e nei cimiteri per commemorare i parenti defunti. Si tratta di un periodo molto doloroso poiché nel giorno in cui si porge il proprio omaggio ai cari che sono passati a miglior vita si sommano i ricordi del vissuto passato insieme a loro, quindi nostalgia e tristezza affollano le nostre menti portandoci ad interrogarci sul senso della vita, sul disegno divino e sulla vita ultraterrena.
Per questo motivo (per il secondo anno di fila) la diocesi di Torino ha organizzato una veglia comune in 5 diverse chiese della provincia piemontese per questa sera, così da poter affrontare collettivamente un periodo di intensa riflessione e di dispiacere e far emergere il concetto più importante: che la morte è solo una fase di passaggio da questa vita a quella eterna. La decisione di celebrare la veglia qualche giorno prima della ricorrenza è stata presa per evitare che l’iniziativa andasse a coincidere con altre celebrazioni nelle chiese o nei cimiteri nei giorni adibiti alla commemorazione dei parenti defunti (la notte del 31 ottobre e tutto l’1 novembre).
Intervistato da ‘Avvenire’ padre Ivan Raimondi ha spiegato il perché della necessità di istituire la ‘Veglia nella comunione dei santi in memoria dei nostri cari defunti’, dicendo che in questo modo è possibile alimentare: “La fede nella memoria di coloro che abbiamo incontrato e amato e che ora vivono in Dio per sempre”. Il sacerdote, quindi, spiega che la veglia non è semplicemente un momento di preghiera, ma anche un momento di condivisione in cui i parrocchiani hanno la possibilità di condividere con gli altri presenti i sentimenti che provano nel ricordare i cari defunti, ed inoltre: “Nel gruppo i partecipanti trovano ambiente favorevole a ricostruire una rete di relazioni che viene sovente meno con la perdita di una persona cara. Insieme si cerca di trovare un senso ed un significato spirituale e religioso che aiuti ciascuno, con la sua storia e i suoi dubbi ad elaborare il lutto”.
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Luca Scapatello
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